Napoli – Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con la Roma: “Le parole di De Laurentiis mi fanno piacere, la cosa più importante è coniugare il gioco e i punti. Questo è l’aspetto che ogni allenatore cerca di fare, non devo essere io a dire come gioca la nostra squadra. In questi due anni, abbiamo fatto tanto e dobbiamo migliorare sempre. I risultati sono figli della prestazione, ma a volte ci sono anche gli episodi che condizionano”. La Roma è un avversario ostico: “Ogni anno ha la sua storia, siamo in un momento diverso del campionato e non faccio paragoni con il successo dell’Olimpico. Abbiamo vinto con Lecce e Villarreal e pareggiato con il Novara, punti ne stiamo facendo, dobbiamo capire quanti ce ne aspettiamo. Vogliamo ottenere il massimo, ma non faccio proclami. E’ una partita importante”. Lavezzi è diffidato: “A queste cose non ci penso, so quanto è coinvolto per fare bene. Spero che non prenda l’ammonizione domani e c’è bisogno di lui, se dovesse succedere, non vedrei sempre il male delle cose. Non avrebbe grandi vantaggi, lunedì deve essere qua perché mercoledì si gioca. La Roma è forte, ha investito tanto puntando su giovani di livello. Sono campioni, ormai a 22-23 anni si fa già la differenza. Stimo Luis Enrique perché va avanti per le proprie idee senza ascoltare nessuno, per dare un gioco alla squadra, ci vuole tempo. Ho visto la partita con la Fiorentina, è stata assurda per il risultato, avrebbe meritato altro. Stesso discorso con la Juventus. La Roma farà la sua partita e noi la nostra. Gara determinante? Sono tutte finali, la somma dei punti fa la differenza. Possiamo battere chiunque, questo ce lo siamo guadagnato e continueremo a giocare così. Vorrei vedere il mio Napoli al meglio, guardo sempre la prestazione. Con i giocatori non parlo mai del risultato, facciamo il Napoli. Se ci esprimiamo come piace, va bene così. Mi auguro che poi tornino pure i conti”. La Roma va avanti per la sua strada a prescindere dall’avversario: “E’ possibile e potrebbe migliorare lo spettacolo. Comunque i giallorossi si preoccuperanno quando avremo la palla. Noi facciamo un calcio propositivo, proprio come loro. Sono abbastanza sicuro che sarà una bella partita. E’ vero che alcune squadre fanno tatticismo al San Paolo, ma se noi sblocchiamo il risultato, la partita cambia. E’ normale che lo faccia il Novara, ma anche l’Udinese o il Lecce. Solo che nelle ultime due, siamo stati bravi a segnare subito. Contro la Lazio, invece, Marchetti ha fatto il fenomeno e la palla non è entrata. Cercano anche di imitarci, ma non mi mette in difficoltà il cambio modulo dell’avversario, andiamo in affanno solo quando non giochiamo da Napoli”. Luis Enrique ha esaltato il lavoro del tridente offensivo azzurro, come la vera forza del Napoli: “Non credo l’abbia detto in termini riduttivi. Una delle caratteristiche delle grandissime squadre, parlando pure con Guardiola, sono gli attaccanti che rincorrono l’avversario quando perdono palla. I giocatori devono diventare universali. Il Barcellona è la squadra da prendere come modello. Credo che la Roma sia forte. I giovani vanno aspettati, è successo anche a noi, per questo abbiamo fatto cose straordinarie. In due anni, siamo al top in Italia e in Europa. I giallorossi hanno bisogno di tempo e mi auguro non si sblocchino contro di noi”. Il Napoli non ha scelto la Champions: “Forse una frase del presidente era stata male interpretata e lui l’ha chiarito. Io non ho mai detto che preferisco una sola competizione. In questa settimana, ho fatto un lavoro specifico lavorando sulla coordinazione in fase conclusiva e sui tiri da fuori area, una soluzione importante nel calcio moderno. Abbiamo 10 settimane per lavorare al top e mi auguro che – con l’allenamento, il lavoro quotidiano e la possibilità di recupero – si possa fare meglio e di conseguenza migliorerà pure la partita”. Sul fronte formazione, pochi dubbi: “Tocca ai titolarissimi, sono tutti freschi. Vado sulla mia logica di sempre”. Capitolo Champions. Villas Boas ha definito il Napoli un grande avversario: “Voglio parlare soltanto della Roma, le altre considerazioni si fanno al momento giusto. Ora stiamo concentrati. Domani affrontiamo una grande con talenti, ha raccolto meno di quanto meritava e domani serve un Napoli importante per fare risultato. Finora abbiamo fatto tanta strada, dipende tutto da noi. Cercheremo di fare il nostro meglio. Il nostro bilancio? Alla fine dei conti, siamo solo a tre punti in meno rispetto all’anno scorso. E’ successo che qualche squadra, come la Juve, ha il vantaggio di non avere le coppe. Il Milan ha un’esperienza e una rosa stratosferica e ha perso pochi punti. Non dimentichiamo che il nostro girone di Champions era più difficile rispetto agli altri. Non mi piace mai perdere. Dopo la partita con il Villarreal, dovevamo vincere sulla carta a Novara, ma è anche vero che sono gare che nascono in un certo modo e si possono perdere. Quel punto lì può essere anche guadagnato”. Britos e Donadel sono rientrati: “Per ora non si sono ancora allenati con la squadra. Quando ritorneranno in forma, saranno due acquisti importanti. Voglio avere l’imbarazzo della scelta, certo non è facile poi mandare la gente in tribuna”. Sul mercato nessuna apertura: “Ne parlo solo con la società e poi mi dirà cosa è in grado e cosa vuole fare. Un allenatore vuole sempre il meglio, i parametri sono imposti dal club, come ingaggi e come spesa. I miei desideri? Sei punti e magari andare avanti in Champions”.