Ci ricorderemo del 6 maggio. Purtroppo non lo dimenticheremo tanto facilmente. Questo giorno entra di diritto nella storia. Quella negativa, ovviamente. Bologna, tante volte felice, stavolta si dimostra fatale. Il 2-0 allontana definitivamente la Champions, considerando che l’Udinese batte il Genoa. Vince persino la Lazio. Il Napoli si ritrova quinto e affonda al termine di una prestazione sfortunata nel primo tempo e inconcludente nella ripresa. L’avvio assomiglia ad una maledizione: gli azzurri ci provano, i rossoblù segnano. Le tre traverse e i miracoli di Agliardi fanno capire che il pomeriggio sarà difficile. Poi il crollo. Evidentemente il peso della sconfitta diventa insostenibile e la reazione è inconsistente. Il Bologna ringrazia raddoppia con Rubin e sfiora persino il terzo gol con Di Vaio e Belfodil. Nessun tiro in porta, impossibile rimontare così. Il ritmo è basso, Hamsik-Cavani e Pandev spariscono, Lavezzi – invece – è l’ombra di se stesso. Entra e non fa praticamente nulla. E’ il simbolo della resa. Il calcio spesso è così. Affascinante ma in questo caso crudele. Gli azzurri si gettano subito in avanti per regolare la pratica, ma sono costretti ad inseguire. La sequela di occasioni sprecate assomiglia ad una vera maledizione che aleggia su un Dall’Ara, comunque, colorato d’azzurro. Un rapido riepilogo è necessario: in sette minuti, una deviazione provvidenziale di Agliardi su Hamsik e la traversa di Cannavaro. I legni diventano addirittura tre: il colpo di testa di Cherubin potrebbe essere una clamorosa autorete, ma Agliardi se la cava con l’aiuto del legno, poi tocca pure a Cavani, tutto solo davanti al portiere rossoblù. Il Matador alza un po’ troppo la parabola, poi si divora un’altra occasione. Il Bologna, invece, passa subito al 17′ con il tocco di Diamanti che sfrutta la solita disattenzione difensiva. Il Napoli ha un solo risultato a disposizione e comincia la ripresa sotto-tono. Neanche l’ingresso di Lavezzi serve a frenare l’involuzione preoccupante degli azzurri. Il Bologna trova pure il raddoppio con una combinazione Diamanti-Rubin che brucia De Sanctis da posizione ravvicinata. Entra Dzemaili per Inler, gli azzurri – però non ci credono e finiscono per spegnersi in maniera deludente. De Sanctis evita un passivo peggiore. Finisce male. Ci ricorderemo per tanto tempo di questo 6 maggio. Maledetto e deludente. Questo il tabellino della partita:
Bologna (3-4-1-2): Agliardi; Cherubin, Loria, Antonsson; Garics, Perez (38′ pt Taider), Mudingayi, Morleo; Diamanti (35′ st Belfodil); Acquafresca (13′ st Rubin), Di Vaio. A disp: Stojanovic, Sorensen, Casini, Crespo. All. Pioli.
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Cannavaro, Aronica, Britos (17′ st Dossena); Maggio (9′ st Lavezzi), Inler (22′ st Dzemaili), Gargano, Zuniga; Hamsik, Pandev; Cavani. A disp: Colombo, Grava, Fideleff, Vargas. All. Mazzarri.
Arbitro: Bergonzi di Genova
Reti: 17′ pt Diamanti, 19′ st Rubin
Note: espulsi Morleo e Dzemaili al 45′ st. Ammoniti Loria, Gargano, Cherubin, Britos, Rubin, Cannavaro, Cavani, Dzemaili, Aronica. Angoli 4-5. Spettatori 26mila.