Paolo Cannavaro parla ai microfoni di Marte Sport Live: “Speriamo che questo successo sia una molla per continuare a vincere. Non dimentichiamo che la serie A è insidiosa anche nelle partite più scontate. Sappiamo cosa ci aspetta a Genova e speriamo di tornare vittoriosi. Cosa ho detto a Cavani dopo la partita? Oltre al pallone, puoi portare a casa pure la bandierina. Questa vittoria è fondamentale per l’Europe League, non la considero una svolta perché prima non eravamo in crisi. A Bergamo non meritavamo di perdere, con il Torino stavamo vincendo, ci è mancata soltanto la fortuna. La nostra mentalità è sempre la stessa: abbiamo sempre dato tutto e saremo sempre gli stessi finché ci sarà il nostro grande allenatore”. La mente torna al pomeriggio del 2007: “Il 10 giugno è indelebile nella mia memoria, conquistammo la serie A. I ricordi sono belli, ma dobbiamo pensare al presente. Loro avranno motivazioni a mille perché sono reduci da un momento negativo. Sarà una partita fisica, ma noi non ci faremo intimidire. I fischi dei tifosi? Magari i giocatori arrivati da poco provano sconforto, io sostengo che la squadra è intoccabile fino al novantesimo, poi c’è il diritto di criticare o gioire. Quelli di ieri sera sono stati immeritati, poi abbiamo vinto. Il Napoli c’è e continua per la sua strada. Non abbiamo compromesso nulla. Dall’altro lato c’è da dire che il nostro pubblico è sempre passionale. Il modulo a 4? A volte noi difendiamo già così, poi impostiamo con la solita impostazione. Non è fissato, lui è uno che cambia. Come si ferma Cavani in allenamento? Ha la stessa intensità mostrata in partita. Qualche ‘fallo’ viene fischiato meno a Castel Volturno, quindi – sorride – ho maggiori armi a disposizione”.
