La polemica con la Juventus non gli interessa, Walter Mazzarri la smorza dopo le parole di Conte. “Ci ha fatto un complimento, l’antipatia è sinonimo di squadra vincente. Chi ispira simpatia, preoccupa poco gli avversari”. Il Napoli, invece, vuole incutere timore pure domani contro il Palermo: “E’ una sfida molto insidiosa soprattutto dopo una vittoria importante come il 4-1 alla Roma. Evitiamo il rischio inconscio di rilassarsi. In passato è capitato. Siamo una squadra importante che sta sbagliando poco contro le piccole, ma evitiamo che possa accadere ancora. Mi riferisco soprattutto alla partita con il Torino”. Che è uno dei rimpianti del girone d’andata assieme al 2-2 con il Milan: “Senza penalizzazione abbiamo collezionato 39 punti. Potevano essere 41, ma il nostro bottino resta positivo. Non sarà facile ripetersi, il mio obiettivo è fare ancora meglio”. Senza etichette sulle spalle: “Ha ragione Petkovic, noi non siamo l’anti-nessuno. Io sono pro-Napoli e penso soltanto alla sfida con il Palermo. Dobbiamo avere continuità”. Mazzarri festeggia le 162 panchine consecutive: eguaglierà Bruno Pesaola. “Sono contento di aver raggiunto no come Petisso che è un grande uomo. Per il resto, non cambio il mio atteggiamento. Penso soltanto all’immediato”. Il Napoli ritroverà i suoi ex giocatori, Aronica e Dossena: “Ci siamo salutati con affetto. Hanno dato tanto alla causa e avevano bisogno di maggiore spazio. Mi auguro che facciano bene, soprattutto dopo la partita contro gli azzurri. Il Palermo ha le carte in regola per salvarsi”. Sono già arrivati Armero e Calaiò, Mazzarri promuove entrambi: “Il colombiano mi ha impressionato. Ha voglia e disponibilità. Oltre al suo ruolo, può fare la mezz’ala sinistra o addirittura in mediana. Lo verificherò nei prossimi giorni. Dovrà mettersi al pari dei compagni dal punto di vista fisico. Calaiò ha caratteristiche fisiche diverse rispetto agli altri attaccanti che abbiamo. Può essere molto utile in alcune gare chiuse dove ci sarà bisogno di fare a sportellate. E’ ben consapevole del suo ruolo, abbiamo già parlato”. La chiusura è dedicata a Cavani: “Al padre piace il Real Madrid? E’ un club che ha fascino. Dico soltanto che è più difficile segnare in Italia”.
