Sono contro ogni forma di violenza e di delinquenza. Questo voglio sùbito chiarirlo in modo inequivocabile. Lungi da me la sola idea di appoggiare chi commette reati. Le leggi dello Stato vanno sempre rispettate. Dentro e fuori degli stadi. Resto, però, se non altro perplesso quando periodicamente leggo o ascolto di crociate contro la violenza negli stadi. In modo preventivo oppure immediatamente dopo un fatto grave come l’omicidio di Raciti a Catania.
Da un po’, si è ritornati a discutere di come allontanare i delinquenti dagli impianti sportivi dimenticando che quelli ai quali si vuol negare l’ingresso negli stadi sono gli stessi che camminano serenamente per le nostre strade commettendo ogni genere di sopraffazione. Quotidianamente. Dunque, si può contravvenire alle leggi dello Stato, restando spesso impuniti (se polizia e carabinieri arrestano qualcuno, passano pochi giorni per rivederlo in libertà) e non si possono commettere reati negli stadi? Si può sbagliare per sei giorni su sette? Terra franca quasi ovunque, massimo rigore negli stadi? Tutto questo non è strano? Le leggi, come detto, vanno sempre rispettate. Lo Stato non può tollerare che i delinquenti possono vivere indisturbati fuori degli stadi, ma non starci all’interno. Anche perché chi ha l’intenzione di delinquere non ha bisogno di entrare in uno stadio. Ad esempio, va fuori di un impianto sportivo, aspetta i tifosi <perbene> avversari e li attacca. E se non gli basta, magari, come è già accaduto, va alla carica delle forze dell’ordine o di un commissariato. Si potrebbe obiettare: <Iniziamo a “pulire” gli stadi>. Io penso che sia meglio iniziare a rendere vivibili le nostre città, i nostri paesi, le nostre strade. Seriamente. Gli stadi lo diventeranno di conseguenza. Senza leggi speciali, senza tante chiacchiere che servono solo a riempirsi la bocca di splendidi, inutili propositi.