Niente da fare. La Juve si conferma imbattibile in campionato e rifila due schiaffi al Napoli in meno di un minuto. Caceres e Pogba stendono il muro azzurro che ha resistito per quasi 40 minuti. Un errore (grave) su un calcio piazzato e un guizzo del centrocampista prelevato dal Manchester United fanno la differenza. Gli azzurri pagano una prestazione troppo rinunciataria e cambi probabilmente tardivi. Gli azzurri sono anche sfortunati perché il pareggio ci poteva anche stare, ma l’atteggiamento della ripresa è stato troppo rinunciatario e i bianconeri sono riusciti a conquistare la vittoria. La partita è comunque equilibrata. La tensione e l’agonismo sono gli ingredienti principali di un primo tempo poco spettacolare e caratterizzato da timore reciproco. La Juve parte forte con Giovinco, insidioso dopo solo un minuto, e lancia un messaggio al Napoli. L’iniziativa sarà bianconera. La reazione della squadra di Mazzarri è improntata ad una grande calma. Si tiene botta e poi si cerca di proporre gioco, la parte più difficile perché manca il ritmo giusto. Behrami e Inler reggono il peso del centrocampo assieme ad Hamsik che si sacrifica tanto. Manca l’apporto degli esterni e di Cavani e Pandev, invischiati nella ragnatela bianconera. Eppure l’occasione più pericolosa è quella del Matador: punizione da destra e incrocio dei pali che fa gridare i tanti tifosi azzurri presenti allo Juventus Stadium. I bianconeri rispondono in pieno recupero con Marchisio, ma De Sanctis è ancora una volta attento. Il portierone azzurro replica pure al 5′ quando non si fa ingannare dalla deviazione sulla punizione di Pirlo ed interviene con grande sicurezza. Giovinco fa paura all’11 quando salta Gamberini e Cannavaro, ma sciupa da dentro l’area, per il resto prevale sempre il solito equilibrio. Il Napoli prova a fare capolino, ma sbaglia – però – la misura dell’ultimo passaggio. Matri entra al posto di Quagliarella e si insinua centralmente, De Sanctis è attento in uscita. Conte sostituisce uno spento Vidal e preferisce i muscoli di Pogba. Esce pure il malconcio Asamoah per Caceres. Sono le due mosse decisive. Prima l’uruguaiano su un calcio d’angolo, poi il centrocampista da fuori area spostano l’inerzia della partita. Insigne e Dzemaili entrano troppo tardi. Finisce così.
