Benitez: “Arrivo in un grande club, ora per tutti sono Rafè”

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Ecco la presentazione di Rafa Benitez. Questi i tratti salienti della conferenza evento in programma oggi a Castel Volturno. “La prima sensazione è che il giorno è un po’ caldo. In Inghilterra era diverso, voglio ringraziare tutti. Ho visto la città, conosco i tifosi e la società. Ho parlato con tanti giocatori che hanno sfidato il Napoli, tutti me ne parlano benissimo. La mia seconda avventura in Italia? Stiamo parlando del futuro e non di quello che è successo. E’ una squadra diversa, i tifosi sono diversi, la società è diversa. Arrivo in un club che ha un progetto sportivo e che vuole crescere. Il presidente ha voglia di migliorare. Cavani? Ho parlato con lui, ci scambiamo sms. E’ un giocatore bravissimo e importantissimo. Siamo contenti che lui sia con noi un altro campionato, deve fare il suo lavoro oggi. Speriamo di vederlo qua. C’è differenza tra il calcio spagnolo, inglese e italiano. Quello italiano è molto tattico, fisico in Inghilterra. Ho visto una società che vuole migliorare e vuole farlo bene e una squadra che può giocare bel calcio e vincere. Sarei molto contento. Conosco la città, ma perché i tifosi mi hanno indicato quali luoghi visitare. Sarà facile capire la mentalità napoletana. Ho visto Insigne, ha fatto benissimo. La prima cosa per me è il lavoro per la squadra. Devo imparare il napoletano, ora mi chiamo Rafe’ e non Rafa. E’ importante conoscere la città e i sentimenti dei tifosi: si vede che la gente ha passione per il calcio. Questa passione servirà ogni giorno. Ci sono sei milioni di tifosi, questo è un sentimento diverso, non è una cosa normale. Qui si vede il profumo del calcio. Quindi vogliamo fare bene, se non faremo bene all’inizio, lo faremo dopo. Vinciamo tutti insieme. Cavani? Ora sta pensando alla Confederations. Rispetto all’anno scorso, c’è la Champions, avremo una motivazione particolare. Vogliamo una squadra più forte per essere capace di far bene nei tre fronti. Tutti i giocatori sono importanti per me. Dobbiamo parlare di Cavani, ma per me sono importanti pure gli altri. Ricordo Hamsik, ho parlato di Insigne, ma tutti quelli che abbiamo nella rosa sono decisivi. Hamsik può fare la differenza. Il calcio italiano? Sta facendo un grandissimo lavoro la nazionale, la serie A è condizionata dal fair play finanziario e adesso tutti devono farlo bene. Il Napoli è una squadra forte oggi e una squadra forte nel futuro. E’ presto per parlare di modulo, Maggio sta giocando a quattro in nazionale, Zuniga e Armero lo fanno normalmente, possiamo cambiarlo e abbiamo bisogno di tempo per lavorare. Non posso dire quanto tempo ci vorrà, dipende dall’apprendimento dei giocatori. Stiamo preparando tutto con il direttore sportivo, per dopo il ritiro avremo tante partite. In passato ho avuto la possibilità di andare al Real, ma sono rimasto al Liverpool. Adesso sono orgoglioso e contento di essere al Napoli che ha la mentalità di crescere. Il Napoli, come il Valencia e il Liverpool, ha una grande passione e ha raggiunto un ottimo livello con Mazzarri. La mentalità è molto professionale. Devo lavorare con loro per conoscerli al meglio. Credo che si possa competere con le grandi. Fabio Pecchia entra nel mio staff, conosce bene l’ambiente, Paco de Miguel preparatore atletico, Xavi de Valero, l’analista Antonio Gomez, Pedro Campos che farà l’osservatore e Corrado Saccone. Qua è incredibile, il mio sito è stato visitato da 57mila persone in due giorni. Ora dobbiamo lavorare bene, cerchiamo di migliorare la rosa e possiamo stare al top della classifica: non so in che posizione. De Laurentiis mi ha detto che dobbiamo migliorare, ma non abbiamo alcuna pressione. L’ideale è stare sempre in Champions League. Per me era importante arrivare in un posto, dove avessi fiducia. Questo è il posto giusto. Io manager o allenatore? Ho 53 anni e faccio l’allenatore. Con Bigon non ho nessun problema: lui e il suo staff sono molto competenti e parliamo di calcio anche con il presidente De Laurentiis. Pandev e Dzemaili? Questi due sono molto intelligenti e possono giocare in diverse posizioni. Il modulo non è un problema, dobbiamo allenarli per arrivare al meglio. Mertens? Stiamo lavorando da tempo per preparare la squadra. Stiamo lavorando per gli acquisti di cui abbiamo bisogno e che sono funzionali. De Sanctis è il nostro portiere al 100% e se troviamo qualcuno sarà solo per migliorare la rosa. Callejon e Cerci? Non parliamo di mercato, stiamo lavorando tra noi. Vincere? Stiamo costruendo una rosa che possa durare almeno per due anni. Mi piacerebbe vincere subito, ma non è mai facile. Dobbiamo lavorare e dare il 100%. Battere il Chelsea? E’ pericolosa questa domanda. Non è un problema il nome dell’altra squadra, punteremo ad una buona Champions. Non dobbiamo avere paura di nessuno”.