Collovati: “Mazzarri ha sistemato la fase difensiva: arriveranno pure i gol. Perez è un buon acquisto”

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Fulvio Collovati parla a Marte Sport Live: “Il reparto difensivo del Napoli è quello su cui Mazzarri ha lavorato di più e i risultati si sono visti eccome. Contro l’Inter ha giocato quasi un tempo in inferiorità numerica e si è difeso bene. Con Garcia si era trascurato un po’ il lavoro sulla fase difensiva, il gol magari lo riuscivi a fare ma il problema vero erano le reti subite. Ora probabilmente si dirà che Mazzarri è un allenatore antico, tuttavia il calcio è fatto di due fasi: si vince prendendo meno gol senza, ovviamente, trascurare la fase offensiva. Prendete la Juve, che giocava malissimo e vinceva di “corto muso”, ora a furia di vincere così gioca anche bene. Quindi: prima non prenderle, poi con il ritorno di Osimhen, Anguissa, il miglioramento della condizione fisica generale e la costante ripresa anche di Kvara, arriveranno anche i gol. Bisogna ritrovare la fiducia e credetemi, partite perse in quel modo al 91′ tra le polemiche, possono aver rinfrancato il Napoli, ne sono sicuro. Le finali sono partite particolari, penso a quella di Champions dell’anno scorso, si gioca tutto anche sul piano mentale: contro gli azzurri l’Inter era data per favorita ma senza l’espulsione di Simeone sarebbe andata ai calci di rigore contro un Napoli rimaneggiato da tante assenze importanti. Nehuen Perez? L’ho visto giocare due, tre volte dal vivo, poi da friulano seguo con simpatia l’Udinese. Lui è un buon difensore, certo di fronte e certe cifre un po’ ci si stupisce ma questo è il calcio moderno. L’estate scorsa, a dire il vero, ero molto scettico nei confronti di Natan ed i fatti non mi hanno smentito, ora dico che Perez è un buon giocatore, un buon acquisto. Il Napoli, ora, dopo un girone d’andata disastroso, che ha messo in cattiva luce anche i giocatori, può recuperare terreno. Gli azzurri sono a soli tre punti dalla zona Champions.  Gigi Riva? Da ragazzo l’ho visto in campo ma non l’ho marcato personalmente, in Cagliari-Milan ero in panchina. Era un grande giocatore, oggi farebbe senza dubbio 40 gol a stagione, aveva una potenza incredibile, un giocatore leale che non cadeva mai a terra, non certo il prototipo di calciatore moderno, ci mancherà tanto. La persona, poi, era addirittura superiore al calciatore, era di uno spessore unico”.