De Laurentiis: "Abbiamo fortemente voluto Lucarelli: decisiva una telefonata"

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Castelvolturno – Aurelio De Laurentiis introduce il nuovo acquisto del Napoli, Cristiano Lucarelli, che oggi comincia ufficialmente la sua avventura in azzurro: “Cristiano Lucarelli lo conoscete tutti, non c’è bisogno che lo presenti io. E’ un personaggio importante del calcio italiano. Lo abbiamo estremamente desiderato come prima punta, c’è stato un po’ questo depistaggio perché non sapevo cosa sarebbe successo per quanto riguarda German Denis. Ho dovuto mescolare le carte, Lucarelli si è sentito anche offeso e mi sono scusato con lui. Ho chiesto a Mazzarri il numero di telefono e l’ho chiamato. All’inizio non mi rispondeva, poi gli ho mandato un sms e mi ha richiamato. Abbiamo parlato circa un’ora, s’era convinto, aveva dato una mezza parola al viola – noi a Napoli sappiamo che non porta benissimo – poi ha pensato che fosse meglio l’azzurro e ha accettato. E’ una delle più belle soluzioni di mercato che ci siamo inventati. Federico Micali è un regista e ha fatto un documentario ’99 amaranto’. Lui nel suo cuore ha tre città dopo Livorno: Torino, Napoli e Genova. Si fermerà alle prime due. Lucarelli è stracazzuto, il Napoli stracazzutissimo. Se batte come numero di gol Luca Toni, gli darò un premio. Assomiglia a De Niro? Lo vedo giovedì a Roma e poi decido se il paragone è calzante. Il mercato? Parliamo di Lucarelli, non delle altre trattative. Il biglietto virtuale per la tv? Ma vogliamo pareggiarli i conti? Io di certo non mi arricchisco con il Napoli, chiuderò il bilancio in rosso. Questo è l’anno della maturità per il Napoli, voglio capire quanto i sudamericani s’integreranno con gli europei. Non ci devono essere lamentele da parte di chi gioca poco. Questo è il segreto di una squadra matura che diventa invincibile. Certo, il campionato è una vetrina e magari qualcuno spera di poter andare a giocare nel Barcellona o nel Real Madrid. Io dico che è meglio il Napoli”. Chiusura sul risarcimento per i giocatori che vanno in nazionale: “L’ho chiesto io. Non dobbiamo essere schiavi delle Federazioni, noi siamo liberi professionisti, dovremmo scioperare. Qualcosa bisogna fare”.