De Laurentiis: “Vorrei un attaccante da 20 gol. Ma mi muovo con cautela”

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Napoli – Aurelio De Laurentiis interviene in diretta ai microfoni di Marte Sport Live nel giorno del suo 61esimo compleanno. Un tifoso gli vorrebbe regalare un anno senza multe da pagare al Giudice Sportivo: “Sono il primo tifoso del Napoli e buttare via soldi così non mi piace. Lo dico sempre anche ai miei giocatori. In Italia si gioca un calcio un po’ particolare e poi certi allenatori vogliono andare via. Mi sto domandando da parecchio se questo paese è ancora da amare oppure no. Molti se ne vanno e questo è un guaio. Io invece ho voluto scommettere. Quando dovevo prendere il Napoli, in tanti mi sconsigliavano. Lo ricordo benissimo, ero stato appena operato al menisco, ero in clinica, stavo dando istruzioni per un film che stava per uscire in Inghilterra. Pensavo al Napoli, sapevo che non esisteva più. Bisognava acquistare il titolo e ripartire dalla serie C. Non ci ho pensato due volte. Ho imparato molto e ho rivisitato la mia attività cinematografica circostanziandola in Italia. Ho lavorato con Verdone, Veronesi e Silvio Muccino. Ho inventato altre soluzioni, ma adesso la mia giornata è riempita dal calcio, ma non bisogna farsi prendere dall’irruenza”. Mazzarri ha firmato fino al 2013: “Non è un rinnovo, ma un ulteriore prolungamento, lui aveva già il contratto per la prossima stagione. Voglio spiegare ai napoletani che io sono lungimirante. La continuità è fondamentale nella vita, l’ho sempre fatto anche nel cinema. Se vado d’accordo con un allenatore che mi recupera un campionato difficile e mi fa andare in Europa, se mi fa dimenticare i torti arbitrali che ci hanno condizionato, proseguo con lui. Se avesse cominciato il campionato dalla prima giornata, avremmo chiuso al terzo posto. I tifosi mi chiedono sempre gli acquisti, ma qui si fa presto a sfasciare. Credo nei valori dei nostri calciatori e del nostro allenatore. A noi manca soltanto un pezzo, devo trovare qualcuno che cresca nel Napoli così come è successo ad Hamsik, Lavezzi e Gargano. Il giorno che noi avremmo trovato una punta da doppia cifra, avremo una differenza ulteriore positiva. Vedrete l’anno prossimo anche lo sviluppo di Zuniga. Non possiamo cambiare sempre tutto, dobbiamo andare avanti con cautela. Che regalo mi farei? Non a me, ma ai tifosi del Napoli. Vorrei una prima punta da 20 gol, non faccio nomi: non è così semplice, bisogna anche ambientarsi. Non è detto che se Milito si trasferisce al Real Madrid, faccia benissimo come nell’Inter. Noi abbiamo tanti giocatori che segnano, questo è importante. Gilardino, Pazzini, Balotelli? Ripeto, abbiamo una base da cui partire. Io e Mazzarri siamo d’accordo, annunciare dei nomi ad effetto non serve a nulla. Sono dei grandi giocatori, tutti li vorrebbero. Toni? Mi sta simpaticissimo, la città di Napoli potrebbe essere come una grande mamma per lui. Potrebbe essere una bella immagine, ma da qui a dire che c’è un accordo, ce ne passa. Non cerco la meteora, il grande splash. Può venire chiunque se rientra nei conti economici del club, ma deve rientrare nel progetto. Se dovessi dare continuità a quello che ho detto prima, dovrei cercare un paio di calciatori all’estero che abbiano gli stessi numeri e le stesse qualità che hanno avuto i Gargano, gli Hamsik e i Lavezzi”. La strategia è chiara: “Mazzarri non vuole tanti giocatori che creano problemi nella gestione dello spogliatoio. Adesso abbiamo una priorità assoluta, quella di sfoltire l’organico. Dobbiamo seguire le impostazioni di Mazzarri per crescere ancora. Lui vuole 22 giocatori più 3 delle giovanili, gli altri dobbiamo venderli. Torneranno giocatori di valore, ma non tutti hanno le caratteristiche utili a Mazzarri, ma potrebbero funzionare in altre squadre. Abbiamo diverse richieste da valutare, qualcuno andrà via in prestito, altri saranno ceduti. L’unica difficoltà che avremo è il fatto di giocare il giovedì in Europa League, Platini è vittima dei media. Rinunciasse ad un po’ di fatturato e concedesse respiro ai club. Noi non possiamo sfasciare il campionato nazionale per partecipare ad una competizione europea. Bisogna armonizzare il sistema, non dico che il presidente dell’Uefa sia inesperto, ma non deve essere vittima dei media. Anche l’Europa League va giocata di mercoledì, i tifosi del Napoli seguiranno la propria squadra, l’audience ci sarà lo stesso, basta mettere più canali televisivi a disposizione. Io ci tengo molto a superare i preliminari e disputare i gironi. Avremmo una esperienza ulteriore a livello europeo. Noi non possiamo pretendere di vincere tutto e subito, ovviamente ce la giochiamo. Il campionato per noi è importante e io voglio far crescere i nostri giovani. Voi sapete quanto ci tenga ai talenti. Noi Hamsik l’abbiamo preso dal Brescia, è diventato straordinario. Non voglio scimmiottare i tifosi, ripeto il mio concetto. Adesso siamo nel secondo quinquennio, dobbiamo crescere con calma senza mai dimenticare il bilancio che è fondamentale. Dovrebbero cambiare le regole, vorrei un campionato europeo per club, gli introiti spettano a noi che investiamo. Non accontentiamoci dei contentini di Uefa e Fifa”. Capitolo Sudafrica. In tre puntano al Sudafrica: “Mi auguro che De Sanctis, Maggio e Quagliarella possano disputare il Mondiale”. E’ stato respinto il ricorso di Conto Tv: “Meno male, adesso dobbiamo fare in fretta per stabilire la ripartizione dei diritti televisivi. Bisogna riunirsi subito in Lega, la nuova stagione è alle porte. La sede del ritiro? La sto studiando, avrei voluto una casa del Napoli per i prossimi anni, ma non ho trovato una soluzione che mi convince al 100%, quindi risolviamo il problema solo per la prossima stagione. Presto completeremo anche l’assetto societario, io e Chiavelli stiamo ancora lavorando. Non vogliamo sbagliare nulla, facciamo tante riunioni. Devo risolvere anche la questione stadio, ho sempre avuto la collaborazione del Comune, ma il San Paolo è un impianto vecchio e sono stati fatti degli errori nel 1990 per i Mondiali. Dobbiamo trovare la quadratura del cerchio”. L’Inter ha vinto la Champions League: “Ho scritto vari messaggi a Moratti. Gli dico bravo, chapeau. E’ stata lunga, ma ce l’ha fatta. Se ci ha messo 45 anni per riconquistare la Champions, pensate che io sto qui da appena 6 anni e se cambiano le regole, ci divertiremo tantissimo”.