La maledizione Cagliari continua: solo un pari e si ferma il Pocho

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Napoli – Il calcio è un gioco semplice. Per vincere, bisogna segnare un gol in più dell’avversario. E il Napoli proprio non ci riesce con il Cagliari che si conferma sempre più bestia nera. Solo un pareggio (e si scivola al settimo posto) e la sensazione di una maledizione che aleggia sul San Paolo. Occasioni in serie, Cagliari messo praticamente alle corde, ma l’esultanza resta strozzata in gola. Neanche l’espulsione di Cossu cambia corso ad una partita stregata. Finisce 0-0. Ma il rammarico è enorme. Anche perché si ferma anche Lavezzi: infortunio muscolare dopo appena dieci minuti e strada che si complica. Gli azzurri ci provano lo stesso, ma senza troppa fortuna. L’iniziativa è ovviamente del Napoli. Palla che gira veloce e squadra pimpante per mettere alle corde un Cagliari che rinuncia a Cossu e preferisce un 4-4-2. Pazienza e Gargano in mezzo danno i tempi giusti, Zuniga supporta l’azione sulla destra (un po’ meno Aronica), Hamsik e Lavezzi non danno punti di riferimento. Al 3′ colpo di testa di Denis su assist di Pazienza e volo plastico di Marchetti. Quasi il biglietto da visita di quello che sarà. Solo che al 12′ la strada si complica. Il Pocho – dopo uno scatto bruciante sulla sinistra – si tocca il flessore della coscia sinistra. Non ce la fa. Resiste fino al 26′, poi entra Bogliacino. Il Napoli si scuote subito: il tacco dell’uruguaiano libera al tiro Denis al 28′, ma la conclusione è alta. Altro sussulto azzurro al 35′: Pazienza lancia Denis sul filo del fuorigioco, conclusione del Tanque deviata in corner. Lo stesso argentino stacca, Marchetti è pronto e dice no. Sempre e solo Napoli. Al 38′, Aronica la mette in mezzo, Denis cicca, Gargano ci prova, Marchetti ribatte. Il copione non cambia nel secondo tempo, solo che s’abbassa leggermente il ritmo e gli azzurri sono meno pericolosi in avvio. Mazzarri non ci sta, inserisce Dossena per Aronica e il Napoli si scuote. Assalto all’arma bianca per sbloccare il risultato. Ma le occasioni scarseggiano e il tempo passa inesorabilmente. Il tecnico azzurro cambia ancora. Entra Maggio, a diciotto giorni dall’intervento al ginocchio destro, per Pazienza e squadra ridisegnata per il finale con un 4-4-2 dall’accento offensivo (ma in panchina non ci sono attaccanti). Il Cagliari resta in dieci per l’espulsione di Cossu (gomitata a Grava) e il Napoli ha la palla del vantaggio al 37′. Maggio e Zuniga duettano sulla destra, il colombiano entra in area, ma sbaglia clamorosamente il tocco. Non basta finisce così. Il sapore è amarissimo.