Lavezzi superstar: il Napoli espugna Bari e torna al sesto posto

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Bari – Ezequiel Lavezzi. Doppietta e prestazione da leader assoluto. I gol e la personalità del campione. Uno-due micidiale ma non solo. Il repertorio è completo. L’istinto dell’attaccante e una gestione perfetta del finale. Gioca ogni pallone, rallenta il ritmo, guadagna falli preziosi. Chapeau, Pocho. Con un argentino così, il Bari rimpicciolisce davanti al suo pubblico e subisce un grande Napoli. Mazzarri la studia benissimo. Campagnaro e Zuniga sugli esterni. La chiave è il lato sinistro azzurro. Il colombiano se la vede con la potenza di Alvarez. Lo aspetta e lo contiene. Ma non è da solo. Lavezzi – sempre lui – ma anche Hamsik vanno in raddoppio per contenere l’honduregno e limitare così le manovre del Bari. Dall’altro lato, Campagnaro se la cava benissimo contro Allegretti. Bada al sodo e non commette sbavature. Dietro, Grava è la consueta certezza, Santacroce è una piacevole novità. Sette mesi a guardare, una partita da protagonista. Cerca l’anticipo e non sbaglia mai. Il Napoli ritrova così un giocatore su cui fare affidamento. Davanti Denis fa a sportellate, Pazienza (finirà con un problema al setto nasale) tampona assieme a Gargano che però è troppo impreciso nel primo tempo. Gli azzurri sono protagonisti e passano al 28′. Magia del mago Lavezzi. Hamsik gli passa la palla al limite dell’area, controllo e destro imprendibile che fulmina Gillet. Il Bari è lento e prevedibile. E così gli azzurri ne approfittano. Al 12′ ancora Pocho, al settimo centro stagionale: Zuniga s’accentra, Gazzi allunga il pallone involontariamente, Bonucci non ci arriva, Lavezzi sì e non sbaglia. Ventura non ci sta, inserisce Almiron e Sforzini. L’argentino fa cambiare marcia al Bari che accorcia al 30′: cross di Alvarez, Pazienza non ci arriva, Almiron sì e di testa dà speranze ai pugliesi. Un minuto dopo, l’occasione più clamorosa con Sforzini che cicca davanti alla porta. Pericolo scampato, il Napoli s’organizza e tiene palla. L’inserimento di Bogliacino capita a proposito. L’uruguaiano addormenta il gioco. Finisce così. Bari sconfitto, sesto posto in classifica e record di punti (51 nel 1994/95 con Boskov in panchina) aggiornato. Nel segno del Pocho Lavezzi.