Mazzarri: "Arrabbiato per la sconfitta: noi penalizzati, ma non c'arrendiamo"

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Castelvolturno – Il boccone è amaro da ingoiare. Perché la sconfitta con il Parma proprio non gli va giù. “Sono arrabbiato perché non mi va di perdere così. E non ho dormito la notte proprio come i tifosi. Mi brucia ancora”. L’analisi di Walter Mazzarri – però – resta lucida. Inevitabile tornare sull’arbitro Romeo: “Faccio una premessa. Questo non è un alibi per i giocatori, potevano vincere la partita. All’intervallo, gli avevo detto di chiuderla e ci abbiamo anche provato. Purtroppo abbiamo sbagliato delle occasioni, questo è un nostro limite, ci è capitato anche contro la Fiorentina. Siamo giovani, forse ci siamo un po’ specchiati perché non siamo abituati a lottare per certi traguardi. Prendiamo esempio da Crespo, ha la cattiveria agonistica. Ci vorrebbe un po’ di ‘cazzimma’, come si dice a Napoli, a volte siamo troppo belli. Fino al 3-0, la partita non è mai chiusa”. Poi si entra in argomento: “Ne parlo perché ci sono degli errori obiettivi. E non ci lamentiamo, questi sono dati oggettivi”. Mazzarri li elenca: “C’era un rigore su Quagliarella, lui ha sbagliato a protestare. Ma ci è capitata una situazione tipo Udine. Da un possibile rigore a favore, siamo rimasti in dieci. Abbiamo subito un contropiede e c’era un fallo netto su Grava, quindi il gol era da annullare. Sono stato allontanato perché ero incavolato nero per questa decisione. Purtroppo la bilancia è negativa. Ci mancano sei o sette punti che incidono sulla nostra classifica. Analizzo anche le sviste a favore: un fallo di mano contro l’Inter e un altro di Mexes con la Roma, ma c’era un rigore netto su Quagliarella prima. Il computo, dunque, è assolutamente negativo. Negli episodi dubbi, i direttori di gara hanno sempre deciso contro di noi”. Resta da capire perché accade tutto questo: “Non credo alla premeditazione. Siamo sfortunati oppure antipatici. Dico sempre quello che penso. Adesso voglio solo un arbitro equo nelle prossime cinque partite. Va interpretato il regolamento a perscindere dalle maglie e dall’ambiente. Non chiedo niente di particolare. Io mi assumo le mie responsabilità quando sbaglio, gli altri facciano lo stesso”. Ma il Napoli non s’arrende: “Anzi. Ci proveremo sempre. Naturalmente lavoreremo su noi stessi, sulle disattenzioni difensive, sulla poca cattiveria in zona gol e sul comportamento da tenere in campo. Il nervosismo va incalanato nella giusta direzione. A Quagliarella l’ho detto, non doveva continuare a protestare. Ha sbagliato, deve tenerlo sotto controllo, ma lo ha fatto in buona fede”. Con De Laurentiis sinergia totale. Nessun contrasto: “La cena era già prevista prima della partita. Il rapporto è eccezionale, pensate che m’ha visto teso per la sconfitta e m’ha detto soltanto di staccare. Abbiamo rinviato qualsiasi discorso a domenica”. Adesso si pensa al Bari: “Sicuramente siamo in emergenza. Abbiamo diversi squalificati e forse l’ammonizione di Cannavaro è stata eccessiva. Comunque troveremo la giusta quadratura e faremo la solita prestazione da Napoli. Gente come Santacroce e Dossena devono dimostrare adesso quanto valgono”. Forse manca l’attaccante dal colpo risolutore come le altre rivali per la corsa Champions: “Le altre non m’interessano. Hamsik ha fatto 12 gol, Quagliarella 9, Lavezzi sta facendo bene. Abbiamo altre cinque finali e dobbiamo fare il massimo. Non siamo appagati. Vogliamo reagire sul campo perché non ci stiamo a perdere così. Mi auguro un bel rush finale. Ma il vero successo di quest’anno è aver guadagnato rispetto e considerazione”. L’Europa League è ancora alla portata: “Altro che rogna. Noi ci teniamo. Un piazzamento europeo è anche un riconoscimento economico importante”. Le voci su un interessamento del Milan non lo riguardano: “Lo escludo categoricamente, sto bene qui, io penso solo al Bari”.
Pasquale Tina