Napoli piegato da Di Natale e dalla sfortuna. L'Udinese vince 3-1

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Udinese (4-3-3): Handanovic; Isla, Coda, Lukovic, Pasquale; Asamoah (36′ st Lodi), D’Agostino (21′ st Sammarco), Inler; Pepe (29′ st Geijo), Floro Flores, Di Natale. A disp: Belardi, Cuadrado, Siqueira, Zimling. All. De Biasi.
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Grava; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena; Hamsik (36′ st Cigarini), Quagliarella, Denis (25′ st Bogliacino). A disp: Iezzo, Rinaudo, Rullo, Zuniga, Maiello. All. Mazzarri.
Arbitro: Damato di Barletta
Reti: 7′ pt Di Natale (U), 21′ pt Maggio (N), 46′ e 47′ st Di Natale (U)
Note: espulsi Maggio al 44′ pt per doppio giallo e il direttore sportivo Bigon per proteste. Ammoniti Cannavaro, Lukovic, Pasquale, Pazienza, Inler. Angoli 6-2. Recupero 1′ pt. 5′ st.
Il calcio è così. Basta un episodio e cambia la storia di una partita. Se ce ne sono addirittura due, diventa difficile raddrizzare una trasferta che assomiglia tanto ad una maledizione. Il primo. Minuto 43. Denis è sulla fascia destra, cross preciso per Quagliarella: stacco di testa e incrocio dei pali. Maggio s’avventa sulla palla vagante, Isla lo contrasta, Damato vede la simulazione e ammonisce per la seconda volta l’azzurro, che però riporta un taglio di cinque centimetri sulla caviglia (la prima sul rigore concesso all’Udinese per fallo di Asamoah). Decisione che convince pochissimo (il metro di giudizio non è uniforme in questo tipo di scelte) tanto che Bigon viene espulso per proteste. Il secondo nella ripresa. Minuto 44. Azione prolungata del Napoli, Pazienza si coordina al limite dell’area, destro che si stampa sul palo con Handanovic battuto. Ed ecco che la fortuna gira le spalle. Totò Di Natale si traveste da core ‘ngrato (tripletta personale) e nel finale punisce il Napoli due volte. Udinese-Napoli 3-1 e la storia è tutta in quegli episodi. Eppure gli azzurri mostrano carattere nonostante l’avvio un po’ timoroso che proietta subito l’Udinese in vantaggio. Maggio abbraccia Asamoah in area. Calcio di rigore. De Sanctis ci mette una pezza, ma Totò è lesto e realizza il vantaggio. Il Napoli carbura e impatta con Maggio che sfrutta la respinta di Handanovic sul diagonale di Denis. La ripresa è agonismo puro. Napoli in dieci, quasi nessuno però se n’accorge. Sciabola per recuperare palla e ripartenza immediata. Gargano è un maratoneta. Mazzarri disegna la squadra: difesa a quattro, Bogliacino e Cigarini rinforzano la mediana, Quagliarella è dosi massicce di sacrificio anche in fase di ripiegamento. Il palo di Pazienza ‘sventa’ il delitto perfetto che il Napoli stava preparando. Gol sbagliato, gol subito. Vecchio adagio che non sbaglia mai. Di Natale lo concretizza (sul 2-1 difesa azzurra ingenua) e ferma la corsa del Napoli dopo quindici risultati utili consecutivi.
Pasquale Tina