Raio: Il Real Madrid di quest’anno insegna. Tanti nomi e svariati milioni non sono sempre garanzia di successo

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Napoli – Sul mercato, i tempi sono fondamentali. Quello che oggi paghi 10 lire, domani puoi pagarlo 8. La finale di Champions mi porta ad una considerazione: si gioca in Spagna e non ci saranno né il Real Madrid, né il Barcellona. Hanno fatto tanti investimenti e guardano l’Inter e il Bayern Monaco disputarsi il trofeo. Spesso, talvolta, può capitare che con i migliori giocatori del mondo, si resti alla finestra. Non basta prendere Ibrahimovic per essere competitivi, occorre una serissima programmazione, bisogna aver fiducia in Aurelio De Laurentiis che ha fatto risalire in alto il Napoli che è una delle poche cose che funziona in città. In finale di Europa League è arrivato il Fulham. Questo per dire che servono investimenti oculati, il presidente li farà, e naturalmente bisogna tener conto delle esigenze dell’allenatore che dovrà inserire i tasselli nel suo contesto tattico. Al di là degli inserimenti di Santacroce e Dossena, al di là dei nuovi investimenti che De Laurentiis ha deciso di fare, torneranno tanti giocatori dai prestiti e non è da escludere che qualcuno possa servire. Blasi è stato osannato dal San Paolo il primo anno, era stato paragonato a Bagni, quel giocatore può servire. Bisogna capire se riuscirà a riproporsi a quei livelli. Anche Calaiò potrebbe servire, ma l’ultima parola spetta a Mazzarri. De Laurentiis molto probabilmente viaggia a fari spenti verso gli obiettivi che ha individuato per il suo Napoli. E’ logico che tutti si aspettino investimenti seri e cospicui all’altezza di una piazza come questa, ma non dimentichiamoci la realtà che stiamo vivendo. Il Milan non investe e si dedica alla Primavera, la stessa Juventus viaggia con grande cautela, non capisco come si possa fare il padrone con la tasca altrui. E’ importante crescere gradualmente, non si deve fare il passo più lungo della gamba. Finora De Laurentiis ha mantenuto le promesse: il Napoli s’è inserito nel calcio che conta, ora ci aspettiamo la salita di un ulteriore gradino. Adriano? Preferisco non rischiare, i personaggi che conducono una vita professionalmente non all’altezza possono ricadere ancora. Quante volte ha smarrito la retta via? Non so fino a che punto questa società abbia intenzione di prendere giocatori avanti negli anni, solo per ventimila-trentamila abbonamenti in più. Non abbiamo bisogno di un nome del genere. Io preferisco crescere con gente che mi dà affidamento.