Sarri: “Midtjylland avversario ostico. Domani decido la formazione. Reina? Dipende da lui”

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“Domani giocheremo contro un avversario forte, organizzato e competitivo. Sarà una battaglia”. Maurizio Sarri è molto carico e non lascia nulla al caso in vista della sfida di domani con il Midtjylland. “E’ la squadra campione di Danimarca, è in testa al campionato sta facendo un cammino straordinario anche in Europa e questo la dice tutta sul suo valore. Non è in testa al girone casualmente, su questo campo hanno perso Southampton e Legia Varsavia e oltretutto hanno una rosa di valore con nazionali e giocatori di qualità e anche molto giovani, quindi di grande prospettiva. Sarà una partita difficile e impegnativa e domani capirete anche il perché ci sarà bisogno di grande attenzione e intensità. Il turnover? Cambierò alcuni giocatori rispetto alla gara con la Fiorentina, ma devo ancora prendere una decisione difinitiva, domani voglio valutare meglio. Siamo arrivati tardi per problemi atmosferici e quindi alcune cose le posso definire solo domani. Di certo tre uomini che hanno giocato domenica riposeranno mentre se sta bene ci sarà Reina titolare. Dipdende da come si sente. La partita con la Fiorentina a livello mentale ci ha tolto moltissimo e c’è il rischio di avere qualche uomo scarico. Domani nella rifinitura deciderò la formazione perché ho ancora qualche dubbio. Il momento del Napoli? Secondo me per quello che abbiamo espresso in campionato abbiamo qualche punto in meno, ma può succedere. Adesso pensiamo alla partita di domani che ripeto è molto impegnativa. Loro sono una squadra dinamica, fisica e pericolosissima sulla palle da fermo. Da parte nostra mi aspetto una bella gara, chi andrà in campo sa che dovrà dare il massimo. L’intero gruppo ha ritrovato entusiasmo e ottimismo rispetto a qualche mese fa e questo mi fa essere fiducioso per il prosieguo della stagione. Domani mi aspetto un’altra risposta importante dai ragazzi. Il Midtjylland è una squadra di spessore chi dovesse vincere in questa sfida avrebbe grandissime possibilità di qualificarsi. Per quanto mi riguarda, non mi faccio prendere dall’entusiasmo. Sono un lavoratore. Tutto ciò che ha ottenuto in questi venti anni di panchina l’ha conquistato col lavoro. Se sono arrivato dai Dilettanti alla Serie A è perché mi sono svegliato prima di altri la mattina e sono andato a dormire più tardi per lavorare. Non è una questione di scienza infusa ma di applicazione e passione per questo lavoro”.