Yebda: "Mazzarri è un grande allenatore. Noi pensiamo all'Udinese"

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Castelvolturno – Hassan Yebda è l’ospite del salottino di Radio Marte: “Abbiamo giocato a Bologna con 15mila tifosi sugli spalti, è stato straordinario. Lo scudetto? Una parola che non pronuncio, mancano sei gare, pensiamo soltanto all’Udinese che è una grande squadra. Dobbiamo lavorare per disputare una partita importante. Siamo secondi in classifica, ma la stagione non è ancora finita”. Yebda ripercorre la sua carriera: “Ho cominciato in Francia, ho debuttato in serie A con il Le Mans, dovevo scegliere una nazionale, mi ha chiamato l’Algeria, giocava il Mondiale e ho fatto questa scelta. Ho sangue algerino, ma sono anche francese”. Con l’Algeria è stato protagonista nella sfida contro il Marocco: gol decisivo su rigore. “Ho preso la 10 perché non c’era Meghni, ma la maglia è la sua. A Napoli non se ne parla nemmeno”. Con il Benfica ha segnato contro il Porto, ora gli manca una rete decisiva con il Napoli: “Speriamo di poterci riuscire con l’Inter, magari così vinciamo”. Contro i nerazzurri ha segnato nella lotteria dei rigori: “Ho fatto il cucchiaio, ero un po’ arrabbiato per l’esclusione e volevo fare qualcosa di più, quando siamo arrivati ai rigori, ho pensato questa cosa”. Yebda cambia spesso look: “La cresta azzurra per qualcosa d’importante? Perché no, vedremo”. Domenica ci sarà il tutto esaurito: “E’ fondamentale. Mi piace molto questo aspetto. Sapevo dell’affetto della gente e adesso me ne rendo conto”. Tra i suoi amici c’è Zuniga: “Stiamo sempre insieme, è un grande amico. Ma ho buoni rapporti con tutti. Il Pocho è molto bravo e cerca sempre di sollevare il gruppo dopo una sconfitta. Domenica mi sono un po’ spaventato dopo la botta al ginocchio, ora sta bene”. Yebda si sta ritagliando uno spazio: “All’inizio mi aspettavo di più, sono arrivato qui per giocare, ma l’ultima parola spetta sempre a Mazzarri. Sono per lavorare ed aiutare la squadra. Ora sto avendo fiducia. Quando sono arrivato, non conoscevo il nostro allenatore. Poi ho parlato con lui, ho capito quanto fosse una brava persona. Dopo due settimana di allenamento, ho capito che è un grande tecnico. Abbiamo un buon rapporto. Adesso pensa solo all’Udinese, è la partita più importante”. La volata con il Milan è entusiasmante: “Noi forse abbiamo più fame perché non abbiamo mai vinto. Boateng? Ogni tanto ci sentiamo. E’ contento, gli ho detto scherzando che li prendiamo. Cavani? Mi ha sorpreso tanto, è davvero un grande attaccante. Noi pensiamo soltanto a vincere più partite possibili. La gente sta sognando e noi vogliamo accontentarli, restiamo tranquilli e affrontiamo una partita alla volta”. L’ambientamento a Napoli procede bene: “Sto benissimo. Le cose positive? Il caldo, la città e la pizza. Le cose che non mi piacciono? Le ganasce. Ho lasciato la macchina davanti casa a Posillipo e quando sono ritornato le ho visto, ho pagato la multa e adesso so che non devo parcheggiare lì”. Due telefonate per Yebda. La prima è Pasquale da Cardito che gli chiede come si trova a Napoli: “Mi trovo benissimo. Dobbiamo vedere con la società e capiremo il da farsi”. Il secondo è Tommaso da Santa Maria Capua Vetere che in realtà è Vitale riconosciuto immediatamente. In contatto c’è anche un rappresentante della comunità algerina che lo saluta: “Sono contento di dare una gioia alla mia gente. A Napoli ce ne sono tanti, li ho conosciuti. Il mio modello? Mi piace Vieira”.