Prima osservazione. Michel Platini, presidente dell’Uefa, apre alla tv in campo per il fuorigioco e ammette che è in corso “una riflessione” sulla possibile soppressione dell’Europe League con allargamento della Champions dal 2014.
Una riflessione che Platini fa a novembre del 2012 dopo che Aurelio De Laurentiis aveva suggerito una nuova formula per un campionato europeo oltre tre anni fa. Quando si dice la tempestività… Ma non dimentichiamoci che anche Macalli prima e Abete dopo hanno messo a frutto qualche proficuo consiglio del presidente del Napoli.
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Seconda. Quarantadue punti in palio in campionato nelle quattordici partite disputate. Il Napoli ne ha conquistato ben trenta (più nove rispetto al precedente torneo) ed ora è secondo solo alla Juventus. Non bastasse la squadra di Mazzarri, per errori e per sfortuna, ha gettato al vento ben quattro punti nelle gare al San Paolo con il Torino e con il Milan. E pensare che c’è chi contesta andando alla ricerca di una perfezione che è una caratteristica che non appartiene ai mortali. Tra l’altro, alcuni che ora parlano (sic!) si sono misurati, in tempi diversi e in ruoli diversi, nel Napoli senza dare al Napoli quello che ora pretendono da questo Napoli. Dimenticando i loro vari errori, le loro note sciocchezze commesse. Per non parlare poi di quelli, per fortuna una netta minoranza, che criticherebbero il Napoli anche se fosse primo in classifica. Cosa direbbero? Magari ricorderebbero la partenza di Quagliarella o di Lavezzi, che bisognerebbe rinforzare l’organico, che il Napoli dovrebbe avere più punti di distacco sulla seconda, che Mazzarri sbaglia a giocare con un determinato modulo, che Mazzarri sorride poco, che De Laurentiis dovrebbe investire di più (dimenticando che non è la quantità di soldi spesi a dare vittorie e titoli, ma la bontà degli acquisti effettuati a fornire più chance di successo), che… che se lo inventerebbero qualche motivo per continuare a ricoprire il ruolo di bastian contrari, di quaquaraqua, di gente ricca solo di livore, di invidia oppure alla ricerca di un ruolo. E quello di contestatore ottuso o in malafede spesso è il più semplice da ricoprire.
Quasi dimenticavo che il vituperato Mazzarri (esasperato turn over; scelta del modulo; possibilità di un anno sabbatico; non sorride; ecc.) è riuscito a conquistare i sedicesimi di Europe League con un turno di anticipo.
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Terza. Guardiamo due classifiche. Quella, decisamente più importante, del “Sole 24 Ore” sulla vivibilità nelle città italiane e quella del campionato di calcio. Il Napoli, ora, è secondo alle spalle della Juventus in serie A, mentre la città di Napoli è penultima, solo dinanzi a Taranto, in quella sulla vivibilità. Se giri per strada, se parli con i napoletani, alcuni protestano per il Napoli che è… solo secondo nel calcio. Non noto efficaci, significative, continue forme di contestazione per come viviamo quotidianamente. Stiamo in silenzio, nonostante si subisca da anni ed anni, nonostante si viva ai confini dell’invivibilità. Disoccupazione, sanità, buche nelle strade, delinquenza, microcriminalità, sporcizia, tanta gente sempre più povera, pagamento di tasse superiori rispetto ad altre città, aria spesso irrespirabile, è diventato difficile anche vedere la televisione soprattutto quando piove: solo per citare qualche aspetto negativo che fa sì che Napoli sia nei bassifondi di questa mortificante, umiliante classifica. Ma come per la pioggia, pensiamo che tutto ci scivoli addosso. Si va avanti e siamo zuppi fradici.
