Napoli – Sono cinque i giocatori del Napoli ai Mondiali, addirittura tre con la maglia dell’Italia. Ma non solo: addirittura cinque convocati di Marcello Lippi sono figli di Napoli. Nessuna città italiana può contare su questo grande primato. Il ct ha premiato Fabio Quagliarella per lo spirito di gruppo, lo spirito di sacrificio, la professionalità e la duttilità tattica. Qualcuno s’è stupito, ma l’ha fatto per giustificare le gaffes scritte e dette nei giorni precedenti. A casa, dovrebbero andare gli inviati al seguito della nazionale al Sestriere. Lippi ha sorpreso solo chi ha sbagliato, in realtà aveva già deciso di portare Quagliarella al Mondiale. Napoli ama Fabio per il suo attaccamento ai colori e noi a Radio Marte l’abbiamo sempre sostenuto. Siamo orgogliosi della sua convocazione. Mi auguro non ci sia stato un pizzico di cattiveria nei suoi confronti, lo consideravano addirittura il 28esimo della spedizione. Capitolo Luca Toni. Ho ascoltato la sua intervista a Sky, non è stato offensivo nei confronti del presidente del Napoli. Ma deve essere sincero: il club azzurro può consentirsi quella cifra, ma non vuole investirla per lui. De Laurentiis lo avrebbe voluto in prestito perché la politica societaria è un’altra, si cercano giovani come Hamsik e Lavezzi. Se il presidente avesse accettato le condizioni di Toni e il rendimento non fosse stato poi all’altezza, le critiche sarebbero state copiose. De Laurentiis fa bene a portare avanti il suo progetto, Toni avrebbe dovuto avere un ruolo alla Altafini. Il suo mancato arrivo non significa che il Napoli non vuole investire. Anzi. Toni lo sa e se non vuole accettare le condizioni del Napoli, può andare tranquillamente al Genoa.