Il gol di Lavezzi ha regalato tre punti alla classifica del Napoli, ora terzo dinanzi all’Inter e alla Juventus (non dirette rivali) e tre punti di… sutura alle ferite dei tanti che soffrono ad ogni vittoria del Napoli. E’ una vittoria da dedicare a tanti individui, a Napoli ed anche a Cagliari.
A quelli che criticano per darsi un’identità.
A quelli che criticano per provare a giustificare la loro presenza e i loro compensi.
A quelli che criticano perché non amano il Napoli in quanto hanno motivi per essere rancorosi.
A quelli che, appese al chiodo le scarpette da calciatore, criticano perché nelle loro vite non sono riusciti a realizzare niente di positivo. Sono gli Agroppi napoletani.
A quelli che, sfruttando malignamente e maldestramente alcune dichiarazioni, tendono in ogni modo di mettere De Laurentiis contro Mazzarri e viceversa.
A quelli che criticano Bigon.
A quelli che non sapendo cosa dire dopo una vittoria del Napoli vanno a ripescare uno stop o una prova incolore.
A quelli che osservano che l’organico del Napoli non è composto da undici fuoriclasse.
A quelli che ora vogliono il proclama (“Siamo da scudetto o siamo da Champions”) dimenticando che da calciatori, da dirigenti o da allenatori evitavano facili trionfalismi dopo una vittoria o a campionato in corso ben consci delle insidie soprattutto in una piazza troppo uterina.
A quelli che vogliono proclami e dichiarazioni roboanti in modo tale che al primo stop sarebbero i primi a dire: “Ma Mazzarri non aveva detto che…”.
A quelli che dicono “Il Napoli ha vinto perché ha affrontato il Parma…”. Ovvero, se il Napoli vince è perché l’avversario è scarso (o lo ritengono tale), se perde è perché l’organico del Napoli non è all’altezza della situazione. Va, comunque, ricordato che il calendario del campionato non l’ha stilato il Napoli.
A quelli come Cellino che spesso hanno manifestato rancore verso Napoli e i napoletani. Il Napoli non ha fatto niente sconfiggendo il suo Cagliari, ma è stato bello vedere il gol di Lavezzi. Perché come dice Cannavaro “ci siamo tolti i paccheri dalla faccia”, perché Cellino e i cagliaritani che speravano di segnare su punizione a pochi secondi dalla fine, all’ultimo secondo hanno preso il gol della loro sconfitta. La gioia per il gol di Lavezzi è quasi pari a quella provata quando Renica realizzò al San Paolo la rete del 3-0 sulla Juventus in coppa Uefa.
A quelli come Bisoli che voleva vendicarsi ricordando il tifo dei napoletani in occasione dello spareggio al San Paolo tra il suo Cagliari e il Piacenza di Mutti. E’ rimasta solo un’intenzione.
A quelli come i cagliaritani che, come riferito da Gianluca Di Marzio in avvio di telecronaca su Sky, vivono aspettando la partita del Napoli più di quelle con Juventus e Milan. Poveretti, ricorderanno per tutta la vita la sconfitta all’ultimo secondo.