I voltagabbana e gli orfanelli e le vedovelle di Benitez

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VITTORIO RAIO
“Ma come si fa a passare da Benitez a Sarri?”. Era stata questa una delle osservazioni critiche più… benevoli quando i primi risultati del Napoli non erano stati confortanti. Attacchi severi a De Laurentiis e una totale mancanza di rispetto per Sarri, l’allenatore nato a Napoli e cresciuto in Toscana. Critiche di tanti, tutti dimentichi che occorre equilibrio nei giudizi, che Sarri arrivava in una squadra nuova, che bisognava dargli il tempo di capire e, soprattutto, di farsi capire. Occorre equilibrio e sapere attendere quando passi dal credo calcistico di Benitez a quello di Sarri. Critiche aspre, immeritate, per non parlare di quelle velenose degli orfanelli e delle vedovelle di Rafa. Roba da vecchie zitelle inacidite e frustrate alle quali non sembrava vero di poter rimpiangere la partenza del superpagato vate spagnolo, di poter sputare sentenze alla… Benitez!
Immeritati e intempestivi i rimproveri in avvio di stagione, da folli gli elogi dopo questa serie di partite in cui il Napoli ha espresso e sta esprimendo un gioco brillante, per larghi tratti spettacolare, con punteggi rotondi, con conseguente mortificazione degli avversari. In Italia e in Europa. Si è passati, nei giudizi, dalle stalle alle stelle. E’ vero che è un diritto sacrosanto dei tifosi sognare e fantasticare, certamente non lo è per chi lavora nel settore-calcio, per chi deve esprimere pareri e orientare la gente e non può arrogarsi il diritto di passare dalle critiche più maligne e insulse (a De Laurentiis e a Sarri), agli encomi solenni, ai limiti dello… zerbinismo.
Leggo e vedo che sono parecchi quelli che hanno cambiato atteggiamenti, idee e parole in tempi brevi dopo qualche rotondo risultato: non può bastare la scusa-pretesto degli interessi aziendali. Il modus in rebus occorre averlo sempre e non solo in quanto il proprio destino è legato a filo triplo a quello di chi tu giudichi. Certamente non a seconda del risultato o dei panni che si vestono. Non puoi elogiare, elogiare ed elogiare dopo essere stato un criticone ai limiti delle persecuzione, degli insulti anche i più beceri. Non sei credibile e sono baci di Giuda. Se si marciano certe strade occorre avere il coraggio di perseguirle. Ma non è da tutti.
Ciò premesso, il Napoli continui a lavorare ignorando l’atmosfera che di volta in volta lo circonda. Cupa se le cose non vanno al meglio, esaltante per qualche vittoria sia pure di prestigio. Il cammino in Italia e in Europa è lungo, ricco di insidie e, siccome non tutti marciano con professionalità e serietà, Sarri fa benissimo a tenere un profilo basso alla faccia di chi ora vorrebbe farlo sbilanciare. Poche ore di gioia dopo partite tipo quelle con la Juventus o con il Milan e poi già a pensare al prossimo avversario anche perché gli avversari più insidiosi sono quelli che agiscono al di fuori del campo, quelli che marciano e ragionano con i piedi. E non si vergognano di essere voltagabbana.