Ma a Benitez interessa il campionato?

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VITTORIO RAIO
Benitez, ancora una volta, ha lanciato accuse alla squadra, l’ha frustata. Accuse gravi: “Mai stati in partita. Siamo immaturi e ci manca la continuità”. Ancora una volta Rafa assolve se stesso e mette sul banco degli imputati i calciatori. Errore esiziale e molto pericoloso. Come se lui non ne fosse l’allenatore. Ancora una volta, ancora una volta, ancora una volta… Lo ripeto tre volte, non è un refuso. Dimentica questo signore che il principale protagonista in negativo del disastro di ieri, e non solo di quello di ieri (quante sconfitte nelle ultime gare?), è lui. Con le sue scelte. La partita l’ha persa già prima di giocarla. E da oggi in poi nessuno più venga a dire che Benitez è un aziendalista.
L’ha persa perchè scegliendo quella formazione ha demotivato i suoi e ha caricato ulteriormente gli avversari. Tra l’altro dimostrando che del secondo , terzo o quarto posto in campionato non gliene frega niente o quasi niente. Come detto nell’immediato postpartita ai microfoni di Radio Marte, lui antepone le Coppe al campionato. Punta ad una Coppa, un’altra Coppa, vuole un titolo finito per metterlo nel personale curriculum. Così facendo però dimostra che non è un aziendalista in quanto il Napoli se non centrerà il secondo o il terzo posto perderà sùbito 50 milioni di euro! Ma a lui, probabilmente, non interessa in quanto ha già deciso che il suo futuro sarà lontano da Napoli. Allora cerca di prendere dal Napoli quello che può: ovvero un’altra Coppa per poi vantarsene. Tutto finalizzato a se stesso. Non è da escludere che questa volta De Laurentiis si faccia sentire non solo con la squadra.
Benitez ha perso a Verona perchè, lasciando fuori Higuain, Gabbiadini, Callejon, ha fatto capire soprattutto agli avversari che li snobbava. Quindi li ha caricati. Racconto un aneddoto: anni fa, Gigi Simoni, da allenatore della Cremonese, venne a giocare al San Paolo. Un cronista napoletano, la domenica mattina, scrisse che Simoni allenava “una banda di musica”. Simoni si limitò a far leggere quell’articolo ai suoi calciatori: “Vedete cosa pensano di voi a Napoli?”. Quel giorno, la Cremonese sembrò il Real Madrid e il Napoli andò in sofferenza.
Ieri, Mandorlini ed i suoi che già avevano preparato meglio la partita (volendo vendicare le ultime pesanti sconfitte, ricordando il rancore che c’è tra le due tifoserie, facendo andare allo stadio i tifosi per un allenamento settimanale), quando hanno letto la formazione scelta da Benitez si sono ulteriormente caricati. Si sono sentiti snobbati. Il risultato? In campo hanno dato tutto, anche le risorse fisiche che non avevano. Così abbiamo visto un Verona che sembrava il Barcellona o il Bayern ed un Napoli dimesso, impaurito, demotivato, senza ritmo, senza gioco, senza concentrazione. L’approccio alla partita è stato diverso e la colpa è principalmente di Benitez (rosso solo di rabbia) con le sue scelte. Per pensare a salvare se stesso, non ci pensa due volte a danneggiare il futuro del Napoli. Ma cosa volete da uno che alla vigilia di Napoli-Bilbao disse: “Se usciremo dalla Champions non sarà una tragedia?”. E’ questo il personaggio che, come dice il mio amico e collega Francesco Marolda, può illudere e ammaliare solo i “piscitielli di cannuccia”.
Dunque, sconfitti e umiliati per colpa soprattutto di Benitez. Basterà citare quanto dichiarato da Toni: “Abbiamo dimostrato di avere più fame”. Ma lei si è meravigliato quando ha visto che Benitez aveva lasciato Higuain in panchina? “Sono stato contento, ma hanno un altro centravanti…”, facendo finta di non ricordarne il cognome.
Il Napoli ha perso perché ha sbagliato l’approccio alla partita, è andato in confusione e in svantaggio. Poi, quando il Verona è calato, il Napoli ha iniziato a giocare, ma ha concesso campo e spazi. In avvio di ripresa, il Verona ha trovato il secondo gol sfruttando una fase difensiva penosa, interpretata da gente scarsa, insicura, in fase calante, da gente tra l’altro non protetta in campo e fuori.
Caro Rafa, con le sue mosse sta tutelando, malissimo, se stesso e sta facendo danni al Napoli. In ritardo molti si sono accorti che lei non ha la fase difensiva, in ritardo molti si accorgeranno che lei è un gran furbone spagnolo venuto a Napoli sfruttando il suo curriculum (costruito prevalentemente in altri Paesi) e dando poco al Napoli. Anche vincendo la Europa League (da tempo, scrivo e dico che Benitez può vincere una classica, una Milano-Sanremo, ma non una corsa a tappe, un Tour o un Giro d’Italia) nessuno dimenticherebbe il suo lauto stipendio, la mancanza di continuità, l’alternanza di risultati, un altro campionato con tante, troppe delusioni e mortificazioni.
Lo ribadisco: resto curioso di ascoltare quanto lei dirà il giorno in cui deciderà di comunicare la scelta di andare via da Napoli e dal Napoli e soprattutto il perchè. Anche quel giorno scenderà dalla… nave, come fa dopo ogni sconfitta, salvando se stesso e assegnando ad altri gli errori e  le colpe?