Gattuso: “Il Barcellona è tornato al top con Setien, Messi si ferma col collettivo. Pronti a dar tutto per i nostri tifosi”

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Rino Gattuso parla alla vigilia della sfida con il Barcellona.

“Faccio subito una precisazione: siamo vicini alle persone colpite dal Coronavirus e al governo”.

È l’esordio in Champions. Il Barcellona migliore o peggiore avversario?

“Non lo so, affrontiamo una grandissima squadra. Devo ringraziare la squadra e Ancelotti che mi hanno dato questa possibilità. L’emozione c’è. Da due giorni smanetto e vedo solo il Barcellona. C’è grande preoccupazione. Non hanno tanti giocatori, ma con Quique Setien hanno ricominciato a fare certe cose. Con Valverde riconquistavano palla dopo 10-11 secondi, con Setien dopo 6 secondi. Non dobbiamo pensare solo al loro possesso palla. Dobbiamo fare una grande partita in tutte e due le fasi, altrimenti rischiamo grosso”.

Insigne è il miglior marcatore della sua gestione. Che giocatore è?

“Insigne è un giocatore che ha un motore importante pur non avendo grande fisicità. Fa 12 km a partita, sa ripiegare, è molto intelligente tatticamente. Deve migliorare nell’essere capitano. Il capitano deve essere coerente in tutto quello che fa. Quando parla, deve entrare nell’anima dei compagni. Per il resto mi ha sorpreso, è molto intelligente in campo e apprende subito”.

Cosa ha pensato per Leo Messi.

“Ho letto di gabbie e di marcature a uomo. Dobbiamo fare una grande partita da collettivo. Messi è da tanti anni il più grande giocatore per come ha vissuto tutta la sua carriera. È un esempio per il calcio mondiale e per i bambini. È stato sempre perfetto Mio figlio gioca alla Playstation, spesso lo faccio anche io e lui fa delle robe impensabili”.

Sarà soddisfatto se?

“Vorrei vedere una squadra che non subisce e che gioca con la testa alta e senza paura. Non deve essere preoccupata”.

Il Gattuso giocatore telefonerà al Gattuso allenatore che debutta in Champions?

“Stamattina ho pensato a tutto quello che ho fatto da allenatore assieme al mio staff. Abbiamo fatto tanti sacrifici per arrivare fin qui. Domani ci giochiamo un qualcosa di importante, ce lo siamo meritato come gruppo di lavoro. Questa è storia”.

Partirete meno dal basso?

“Vedremo domani”.

Come si tiene sempre una squadra sul pezzo conquistandola?

“Con il lavoro quotidiano e con le priorità. Abbiamo delle regole che rispettiamo. Gestire 25 giocatori ma non solo non è facile, ma va fatto. Dobbiamo trovare una persona diversa per ognuna di loro. Oggi dovrò dire a 3-4 giocatori che non verranno in panchina, questo è brutto”.

È più difficile preparare questi appuntamenti da allenatore o da giocatore?

“Nettamente da allenatore. Ho affrontato il Barcellona un paio di volte, correvamo per novanta minuti e non toccavamo palla. Xavi e Iniesta non ti facevano mai vedere la palla. Per 4-5 giorni ti sentivi male, loro sembravano di un altro pianeta. Il Barcellona ha portato qualcosa di nuovo”.

Cosa preferisce tra Diego Maradona e Messi?

“Diego è il dio del calcio. Non lo devo dire io. L’ho visto nelle videocassette e nei dvd. Allo stadio non l’ho mai visto. So il campione che è stato. In questo momento vedo fare delle robe a Messi che faceva Maradona. Mi dispiace di non aver visto Diego dal vivo, mi sono perso qualcosa di meraviglioso”.

Gattuso avrebbe preferito giocare contro Messi questa partita?

“Sinceramente non avrei preferito giocare. Lo devono fermare i miei giocatori. Non dobbiamo commettere l’errore, noi affrontiamo il Barcellona. Dobbiamo giocare da collettivo e da squadra”.

Con Gattuso il Napoli sta ritrovando la forza del collettivo. Domani conterà la qualità?

“Se la qualità la mettiamo a disposizione di tutti possiamo vincere. Dico sempre la stessa cosa: col Barca dobbiamo fare due tipo di partita, una quando attacchiamo, una quando non abbiamo la palla. Qualche rischio va preso, altrimenti non li mettiamo in difesa”.

Che tipo di Napoli vuole dal punto di vista mentale?

“Voglio un Napoli che non abbia paura. Finora al San Paolo non ho fatto benissimo, abbiamo fatto sciagure umane. Voglio vedere una squadra che sappia soffrire e che se la voglia giocare. Non voglio vedere giocatori che si lamentano. Dobbiamo aiutarci nei 95 minuti”.

Fabian e Manolas potrebbero essere importanti?

“Tutti sono stati disponibili anche Hysaj e Rui. Ho sempre detto  che Fabian è un giocatore tecnicamente indiscutibile. È molto forte. Dobbiamo ragionare da squadra”.

Perché Lozano non è stato considerato tanto?

“Sto facendo delle scelte, deve lavorare per farsi trovare pronto. Altri giocatori importanti non stanno giocando. Lozano deve lavorare, poi decido. Oggi cerco altre caratteristiche e Lozano non sta trovando spazio”.

Chi preferisce un Gattuso oppure un Kakà o Ronaldinho?

“Cinque come me e cinque come loro”.

Che tipo di Barcellona affronterete?

“È forte, anche i giovani lo sono. Ho spiato Setien tante volte, sia a Las Palmas che al Betis. Mi piace la sua metodologia di lavoro, ha una certa età ma una grande visione del calcio. Vuole palleggiare, ma c’è anche una fase difensiva nel palleggio. C’è grande rispetto per lui. Il Barcellona ha vinto tutto e le problematiche societarie fanno il solletico a questi campioni. Noi dobbiamo affrontare il Barcellona con la giusta consapevolezza. È una squadra forte e di marziani”.

Che Barcellona affronterete?

“Sto rivedendo un Barcellona che non si vedeva da due anni. Vuole palleggiare ma riconquista subito la palla. Questa è la differenza importante”.

Che percentuale ha il Napoli di eliminare il Barcellona?

“Dobbiamo far entusiasmare i nostri tifosi e tenere bene il campo allo stadio. Bisogna stare tranquilli e consapevoli di dover fare una partita che duri 180 minuti. Dobbiamo stare concentrati e sbagliare il meno possibile”.

Le tante assenze del Barca rappresentano un vantaggio?

“Il Barca ha qualcosa più di noi, ma prepariamo bene la partita e ce la giocheremo”.

Quanto conta nelle scelte l’esperienza internazionale?

“C’è anche questo aspetto. Poi la priorità è un’altra: scelgo chi è al 100%”.