VITTORIO RAIO
Considerando come si era comportato negli ultimi giorni, c’era da aspettarselo che Higuain non parlasse di Napoli, del Napoli, dei suoi giorni nel Napoli. Ha indossato la sciarpa bianconera e ha cancellato l’azzurro del Napoli. E questo aiuta a capire la modesta caratura dell’uomo, di quanto sia stato per nulla sincero quando sotto la curva saltava, cantava e… difendeva la città. E’ bastato poco, quasi niente, per mettersi tutto alle spalle, per cancellare ricordi e tifosi azzurri e lanciarsi nella braccia dei fans bianconeri. Ribadisco: non è un traditore. Per diventare traditore devi amare. E io non ho mai pensato che amasse Napoli, il Napoli e i napoletani. Ti può tradire chi ti ama, chi è al tuo fianco ed è sincero. Tranne rarissimi casi, oggi i calciatori non sono fatti più di questa pasta, l’ha detto anche Totti “sono nomadi”. Quindi, non lo definisco un traditore, ma un uomo, un mercenario del pallone che di nascosto (glielo hanno suggerito?) è andato a fare le visite mediche, è un uomo che oggi non ha sentito il DOVERE di ringraziare NAPOLI e IL NAPOLI per quanto gli hanno dato, che l’hanno trasformato da riserva nel Real Madrid a eroe a Napoli, a calciatore di livello, di tal livello che la Juventus rinnegando la scelta di non pagarlo 40 milioni solo tre anni fa, oggi ha sborsato per lui, più vecchio, ben 90 milioni. Pensa di aver fatto un affare. Vedremo.
C’era da aspettarselo da Higuain, resto allibito vedendo ed ascoltando i giornalisti che hanno incontrato e intervistato Gonzalo. Non una domanda sul Napoli, sulle offese di tradimento che partono contro di lui da Napoli e dai tanti napoletani residenti a Torino (con i quali dovrà confrontarsi ogni giorno). Non una domanda. Hanno dimenticato l’abc della professione o faceva parte dell’accordo preso con la Juventus e con Higuain di non parlare del Napoli e dei napoletani, in bene o in male? E, a tal proposito, mi viene in mente il titolo di un film di Laura Antonelli: “Dio, come sono caduta in basso”.
