Il Napoletano Quagliarella capir? i fischi al Quagliarella juventino

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Quel 50% di Quagliarella… Sì, quel 50% perché Quagliarella sta vivendo, calcisticamente parlando, tutto al 50%. Il suo cartellino è di proprietà al 50% tra il Napoli e la Juventus. Il suo tifo è al 50%: nasce tifoso del Napoli, ma poi onora il contratto che firma (basterà ricordare il gol al San Paolo con la maglia dell’Udinese), quindi domenica sera a Fuorigrotta si batterà alla morte per far vincere la Juventus.
Ovviamente, la maggior parte dei tifosi non ha compreso, non ha accettato il suo sì alla odiatissima Juve. Ed è comprensibilissimo. I tifosi avrebbero capito un’altra destinazione, un’altra squadra, in Italia o all’estero, ma non alla odiatissima Juve. Lui, invece, ha scelto la Juve, più volte ha fatto dichiarazioni d’amore per la Juve per far dimenticare ai tifosi della Juve la sua provenienza dal Napoli e il suo gol alla Juve nello scorso campionato. E da calciatore della Juventus sa benissimo che domenica sera saranno in tanti che aspetteranno il suo ingresso in campo per urlargli addosso la propria rabbia, la propria delusione, per dargli del traditore, per cercare di minimizzare il suo rendimento condizionandolo con fischi ed insulti.
Sono certo che il 50% del Napoletano Quagliarella capirà i fischi rivolti al 50% del Quagliarella juventino. Non potrebbe accadere diversamente: è il gioco delle parti. Un professionista fa la sua scelta e come tale è oggetto di consensi o di critiche. Sta di fatto che nel Napoli lui non poteva più rimanerci. Non dimentichiamo i plateali gesti di insofferenza e di stizza verso i compagni in campo per un assist sbagliato, per la carenza di passaggi ricevuti. Non a caso, oggi, il gruppo è più unito che mai ed è uno dei segreti dei successi del Napoli di Mazzarri.
Quagliarella e il Napoli hanno deciso di separarsi al momento al 50%. Lui con tutto se stesso proverà a segnare e a vincere sia per onorare il lauto contratto firmato, sia per “vendicarsi” (anche se ufficialmente non lo ammetterà mai) di coloro che lui vedeva come nemici in casa.
Concordo con quanto ha detto Enrico Varriale ai microfoni di Radio Marte: non vorrei essere nei panni di Quagliarella. Per quanto sia forte la sua voglia di dare il massimo per i succitati motivi, non sarà facile dare il meglio considerando la sua napoletanità e il condizionamento che naturalmente ci sarà quando in 50.000 e più gli urleranno rabbia e rancore, lo sommergeranno di fischi ad ogni pallone toccato, ad ogni gesto, ad ogni respiro sino a fargli sperare che arrivi al più presto la fine dell’incontro. Non sarà semplice per un napoletano avere quasi tutta Napoli contro.