Il Napoli dalla polvere all’altare e ritorno… Follie non solo mediatiche

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VITTORIO RAIO

Ricordate in quale clima è partita la stagione del Napoli? Ad essere sereni c’è da dire che Sarri e gli azzurri iniziano il lavoro tra lo scetticismo generale. Insulti a De Laurentiis per essere “passato” da Benitez a Sarri, per aver così ridimensionato il progetto; pessimismo sulla gestione del “neofita” Sarri su una panchina difficile quale è quella del Napoli. “Arriverà a Natale”, si diceva.

Così prima di iniziare e in avvio di stagione.

Qualche risultato non buono, poi la svolta e il Napoli ingrana, prende punti e quota in classifica. Più passano le giornate e più la gente si entusiasma per il gioco e per i successi. Gli azzurri, grazie al credo di Sarri, mettono sotto tante squadre. In Italia e in Europa. Così, gli stessi scettici di avvio stagione chiedono a Sarri di parlare di “Napoli da scudetto”, di avventurarsi in pronostici. Fa bene il tecnico a tenere la testa sul collo e i piedi ben piantati in terra. Guai a seguire quelli dal facile cambio umorale o di pronostici, quelli che passano dalla depressione all’esaltazione e viceversa.

Gli azzurri sono affascinati da Sarri, ne sposano i concetti calcistici e lo stimano come uomo. Il Napoli va e colleziona risultati importanti che lo proiettano in testa alla classifica. Napoli sogna, e fa bene a sognare, ma Sarri fa altrettanto bene a pensare solo alla prossima partita. Perché? Serio il rischio che al primo intoppo, per colpe proprie e non, o solo per sfortuna, qualcuno ti faccia scendere dal gradino del più bravo e si ricordi dello scetticismo iniziale. Su Sarri e sul Napoli.

Così sono sufficienti due sconfitte e un pareggio, tutti determinati da episodi, per far sì che il Napoli passi dalla… polvere iniziale agli altari, per poi ridiscendere nella polvere “decisa” da chi oggi si sente depresso e (o) da chi impietosamente, ingiustamente o malignamente lancia improvvide e ingiustificate accuse.

Indubbiamente nel Napoli non tutto gira come qualche tempo fa, ma il Napoli non è una macchina perfetta che corre sempre a duecento all’ora. Né serve dire che è finita la benzina. Uno, la benzina non è finita perché anche il Milan è stato messo sotto per tutta la partita, poi perché puoi avere tanta benzina, ma posso subentrare altre cause che portano il motore fuori giri, ti si rompe la frizione o altro…

Non gira tutto a meraviglia, ma a quanto pare anche nella Juventus (vista contro il Napoli e a Bologna) non tutto va per il meglio a giudicare da quanto ha sofferto per vincere con fortuna la prima gara e doversi accontentare del pari contro i ragazzi di Donadoni. Ma pochi lo evidenziano. Inoltre, le due sconfitte e il pari sono stati determinati da episodi: deviazione di Albiol a Torino, arbitraggio scandaloso in Spagna, deviazione di Koulibaly e palo di Mertens contro il Milan. Nelle tre le gare gli azzurri non hanno subito il gioco e il ritmo degli avversari, anzi per molti tratti degli incontri hanno dominato, sono apparsi padroni del campo.

Ciò premesso, chi ad agosto avrebbe rifiutato se gli avessero detto che il Napoli sarebbe stato secondo ad un punto dalla Juventus capolista dopo 26 partite? Chi non avrebbe sottoscritto 24 gol di Higuain in 26 partite? Chi non avrebbe accettato di vedere un Napoli orgoglioso, un gruppo compatto che detta legge ovunque vada a giocare senza avere timori di alcun genere in Italia e in Europa?

Si dirà: l’appetito vien mangiando. Giusto, ma occorre anche misurarsi con la realtà, prendere atto di quanto accade e ricordarsi che gli uomini non sono macchine (ma anche loro si rompono…). Non bastasse, la stagione non è finita, il punto di distacco dalla Juve è uno, in Europa c’è la possibilità di proseguire il cammino contro un Villarreal che è stato agevolato tantissimo da un arbitro permissivo e che non ha applicato il regolamento. Dunque, è vietato abbattersi, occorre credere in Sarri  e negli azzurri sperando che qualche calciatore in calo fisiologico (Hamsik, ad esempio) possa riprendersi al più presto.

Bisogna essere orgogliosi di una squadra che sinora ha incantato, che ha costretto il Milan, già sconfitto all’andata, a giocare sulla difensiva, a perdere tempo già dal 13′ del primo tempo! A dimostrazione che gli avversari temono molto il Napoli. E bisogna respingere con sdegno le insinuazioni di lecchini e nemici che fanno le pulci al Napoli al punto tale da mettere in dubbio la propria credibilità. Pensate: c’è chi ha messo sullo stesso piano la partita di Higuain e quella di Bacca. Il milanista non ha visto il pallone, il napoletano ha sfiorato il gol in almeno tre occasioni: basta? Sarebbe sufficiente questo, ma chi deve destabilizzare le prova tutte e nel Napoli vede il bicchiere sempre mezzo vuoto. Anche se rischia in proprio.  La vergogna non ha confini.