Il Napoli “somiglia” al Barcellona. Ora, però, occhio al Sassuolo e alla Juve

378

VITTORIO RAIO

Campione d’inverno. Il Napoli è primo alla fine del girone d’andata. Con due punti di vantaggio rispetto alle seconde, Juventus e Inter, e con tre sulla Fiorentina. Inter e Fiorentina che gli stavano dinanzi in classifica solo prima del match a Frosinone.

Campione d’inverno. Un titolo meritatissimo non solo per i 41 punti conquistati, ma soprattutto per il gioco espresso. E il merito, non mi stanco di dirlo e di sottolinearlo, è soprattutto di Maurizio Sarri. Arrivato a Napoli tra lo scetticismo generale e qualche becera offesa (“Ma dove andiamo con uno che è il signor nessuno? Ma cosa ha fatto prima di venire a Napoli? Cosa ha vinto? Un errore di De Laurentiis far andare via Benitez”…), oggi si può godere questa prima soddisfazione. E a chi gli parla del titolo, lui replica: “Sono già contento di stare ancora sulla panchina del Napoli…”. Significativa la sua concentrazione.

Il gioco espresso. La squadra è prima giocando spesso di prima. Un tocco e via e il pallone gira, gira fin quando non si trova la verticalizzazione giusta per puntare a rete e sfruttare Higuain, Insigne, Hamsik… Il giro palla di prima fa girare le… palle agli avversari, li confonde. Non si fanno tanti passaggi di seguito, non si ha un possesso del pallone tanto accentuato se non hai fondamentali importanti, se non ti alleni con dedizione e determinazione durante la settimana. A tratti il Napoli di Sarri “somiglia” al Barcellona. Non è una bestemmia. E’ solo prendere atto di un gioco che permette agli azzurri di divertirsi (l’ha detto anche Hamsik) e di divertire chi guarda il Napoli. Incantati anche critici e supporters di altre squadre. Invidiosi a parte.

Ora, uno sguardo a quanto aspetta il Napoli. Mentre altri guardano il presente e si esaltano troppo o si deprimono troppo, io sono abituato a non esaltarmi e a non deprimermi, ma a guardare al futuro prossimo pensando ai rischi che il Napoli può correre. Ne vedo due: il Napoli può essere nemico del Napoli se perderà equilibrio, concentrazione e condizione; la Juventus può essere il nemico principale se alla sua forza (un merito che le va riconosciuto in quanto è visibile) verranno aggiunti gli aiutini arbitrali che spesso hanno accompagnato il cammino della Vecchia Signora. Pensate: Mancini si lamenta ora, dimenticando i due rigori non assegnati all’Empoli per due falli in area su Pucciarelli. E poi dicono che a Napoli si piange. La valle di lacrime la puoi trovare ovunque…

Infine, occhio al Sassuolo sabato sera. In avvio di campionato, sconfisse il Napoli, un altro Napoli. Nell’ultima di andata a Milano ha dato una lezione di gioco all’Inter costruita con “qualche” milione in più rispetto alla squadra di Di Francesco.