Napoli fuori condizione. E allora perch? quel finale arrembante?

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“In troppi sono stati sottotono… Non ho visto il solito Napoli… Il Napoli non ha giocato come sa e come può…”, queste alcune delle considerazioni di Mazzarri alla fine di Catania-Napoli. Tutto giusto, tutto condivisibile ricordando soprattutto che il migliore del Napoli è stato De Sanctis. Un aspetto, però, mi fa riflettere: se alcuni degli azzurri erano fuori condizione (magari per gli impegni con le rispettive nazionali), come mai dopo aver incassato il gol dell’1-1, il Napoli ha iniziato a far bene e a dettare ritmo e gioco, a sfiorare in almeno tre occasioni la rete dell’1-2?
E’ vero, gli azzurri hanno commesso errori incredibili (punizione di Gargano battuta in fallo laterale, lisci e svarioni in area avversaria, quel colpo di tacco di Gargano con ripartenza degli avversari…), ma il finale di gara è stato tutto di marca napoletana. Dunque?
Io direi che, al di là della condizione di qualcuno (Maggio, Hamsik, Gargano…), c’è da registrare la squadra in fase difensiva sui calci piazzati (si rischia tanto, troppo); c’è da essere più lucidi e cinici sotto rete; non bisogna aspettare di subire una rete per reagire, per fare il… Napoli; occorre essere più precisi negli assist, sulle rimesse laterali, sui calci da fermo; bisogna essere più concentrati (mettere in fallo laterale una punizione è da… Guinness dei primati!). Si può obiettare: se il Napoli facesse tutto questo, vincerebbe tutte le partite. Provare a migliorare è un obbligo ed è quanto chiede Mazzarri in primis. Comunque, è un punto importante quello preso contro il Catania, su un campo difficile, contro un avversaria ostico. Comunque, va ricordato che dopo sette gare nello scorso campionato il Napoli aveva solo sette punti ed oggi dopo sette match ne ha dodici ed è quarto in classifica. Non bastasse, la squadra di Mazzarri ha il terzo attacco del campionato dopo Juventus e Palermo e ha il capocanoniere del torneo (Cavani è a quota sei con Eto’o).