Sarri: “Dobbiamo imparare a gestire meglio le partite. Con la Roma ho chiesto al presidente di venire allo stadio”

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Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con la Roma.

La sfida con la Roma assegna il ruolo di anti-Juve?

“E’ presto all’ottava giornata dire questo. E’ una partita importante per noi. Veniamo dalla sconfitta di Bergamo e dobbiamo subito reagire. Non sarà facile perché la Roma ha un potenziale di grande livello con un allenatore fortissimo. Spero che la squadra stia bene. Non vorrei che la sfida con l’Atalanta ci avesse lasciato delle scorie e tolto qualche sicurezza. Noi dobbiamo imparare a gestire meglio le gare, quando le partite non vanno come diciamo noi. Sicuramente dobbiamo crescere in mentalità nella gestione di certi momenti delle partite. Questo aspetto ancora ci manca. I passi da fare sono in questo senso. Ma sarà difficile pure per loro”.

 Come ha visto Gabbiadini in settimana?

“Non ho detto nulla di diverso a Manolo. Non è cambiato niente. Si è fatto Milik, abbiamo Gabbiadini che ha giocato tre partite da titolare in campionato. Ci inventeremo anche qualcosa per dare un’alternativa a Manolo, ma non può giocare ogni tre giorni. Magari per una settimana o due lo può fare”.

Allegri auspica un mercato che si chiude il 15 luglio. E’ d’accordo?

“Lo pensano tutti gli allenatori. Vorremmo andare in ritiro con la squadra fatta. Poi succede che per varie vicende di mercato i giocatori arrivino solo alla fine e poi partono per la nazionale. Quindi aumenta la difficoltà nell’inserimento. Penso sia il sogno di tutti gli allenatori. Sarebbe bello avere la finestra invernale quando non si gioca”.

 Domani ci sarà il pienone al San Paolo?

“Abbiamo bisogno di tutti i nostri tifosi ma anche di De Laurentiis che è il nostro primo sostenitore”.

 Ha detto che la Juve è di un altro pianeta?

“Ho sempre risposto così almeno per cinque volte. Vorrei capire perché questa volta è stata interpretata in maniera così diversa. Sinceramente non riesco a comprenderlo. Mi ha fatto girare i coglioni passare per una resa. Chi passa dalla seconda categoria alla Champions League, non si arrende mai. Solo questo mi ha dato fastidio”.

 Roma e Besiktas sono due gare che danno garanzie dal punto di vista psicologico?

“Spalletti è un allenatore fenomenale, dice che giochiamo il calcio migliore, ma io dico che la Roma ha le migliori ripartenze. Noi purtroppo abbiamo questo limite, l’incapacità di gestire una partita diversa da quella che noi siamo abituati a fare. Dobbiamo crescere di mentalità e di personalità. E’ difficile dominare per 90 minuti, si possono presentare situazioni leggermente diverse. Noi dobbiamo diventare bravi a gestirle. Abbiamo tanti giocatori giovani, non ce ne sono tanti abituati a giocare a certi livelli, si tratta di un percorso. Le potenzialità sono elevate e vanno tirate fuori. Sono rimasto amareggiato dalla partita di Bergamo. Questo è un gruppo che ha delle potenzialità enormi. Rimango deluso quando ci sono queste battute d’arresto, ma poi devo farmi forza e dare coraggio ai giocatori”.

 Dove può arrivare questo Napoli nel breve periodo?

“Nel breve periodo dipende dalle nostre capacità di migliorare le nostre lacune. Non possiamo saper giocare in un solo modo, se riusciamo a risolvere questo problema, faremo tanti punti. Solo così diventeremo una grande squadra. Nel lungo periodo sono d’accordo con quello che ha fatto la società durante l’estate, altrimenti c’era il rischio di comprare giocatori dispendiosi e bolliti. Abbiamo preso giovani che magari ci faranno bestemmiare per sei mesi ma poi saranno una risorsa importante”.

 De Laurentiis vuole vincere lo scudetto in meno di dieci anni.

“Ho il contratto più corto, vuol dire che mi devo adeguare”.

 Come risolvere la marcatura di Jorginho?

“Capita da sette mesi e in questo periodo ne abbiamo vinto tante di partite. I problemi sono altri: entrare meglio in una gara sporca, essere precisi nelle seconde palle. Siamo abituati alle marcature”.

 Oltre a Gabbiadini, quale soluzione avrà?

“Ne abbiamo tante. Contro squadre chiuse può fare meglio Mertens, nello stretto è bravo. Contro squadre che alzano la linea difensiva, può far bene pure Callejon”.