Spalletti: “Non abbiamo staccato la spina e non ci basta la Champions. Vogliamo restare agganciati al carro scudetto”

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Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con la Lazio.

Cosa è rimasto dalla sconfitta col Barcellona?

“Il Barcellona ci deve mortificare, c’è la delusione di non essere stati all’altezza di noi stessi. Questo mi dà fastidio, noi abbiamo identità di gioco e finora ci ha dato soddisfazioni. Dobbiamo metterci tanta qualità, se invece viene a mancare anche in fase di non possesso, è un boomerang che ti torna addosso. Si rischiano brutte figure”.

C’è un’ennesima occasione dopo i risultati di ieri per il primo posto?

“Per quello che riguarda il futuro, vedo una bella bagarre. Può diventare una giostra bella e crudele, adatta ad anime forti. Ci sono molte squadre ancora che possono lottare nella lotta Champions, molte squadre possono provare a vincere il campionato. I miei calciatori sono abituati a fare tutto. Sanno riconoscere il momento e bisogna correre”.

A Napoli si dice, chi ha paura, non dorme con le belle donne. Qual è la paura del Napoli adesso?

“Abbiamo già avuto momenti difficili da superare, la soluzione è sempre dentro noi stessi. Tra il periodo migliore e il periodo peggiore, ci siamo sempre noi. Tutto dipende da noi. Non so cosa accadrà nel futuro e sulla possibilità di vincere il campionato. Abbiamo perso delle energie, ma allo stesso tempo dentro la squadra vedo tante fonti misteriose che possono darci delle soluzioni a tante cose. È una chance che ci dobbiamo giocare e verificheremo se la nostra forza può andare avanti sopra tutto”.

Il Napoli ha staccato la spina? Come se lo spiega?

“Ho detto che abbiamo avuto difficoltà in questo periodo. Non abbiamo staccato la spina assolutamente. Sono io il generatore che do la corrente. Ci hanno condizionato i due gol presi in poco tempo col Barcellona. C’è qualcosa da rivedere e ne abbiamo anche parlato. La scelta di andare ad affrontarli a viso aperto può essere anche sbagliato, ci sta, ma ho scelto io. Ho chiesto io lo schema sul calcio d’angolo. Ho chiesto io di stare alti e per questo abbiamo preso il secondo gol. C’è mancato qualche comportamento dentro questa scelta che abbiamo fatto. Abbiamo speso delle energie e ora siamo di fronte ad una partita che può dare tanto e la soluzione è riuscire a giocare da squadra forte e dimostrare di essere il Napoli. L’atteggiamento era quello più corretto anche se poi non abbiamo proprio iniziato la partita a causa degli errori commessi in avvio”.

Vuole dire qualcosa sulla guerra in Ucraina?

“Non conosco le cause che hanno portato a una situazione così drammatica. Ma non c’è un motivo che spieghi ciò che sta accadendo costringendo le persone a diventare profughi oppure a rischiare di essere schiacciati dalle bombe. Penso ai bambini costretti a lasciare le loro camerette scaraventati a dormire sotto i ponti, questo mi fa pensare che il motivo per una guerra non ci sia mai”.

Come sta Osimhen?

“Sta molto bene dal punto di vista di possibilità di giocare 90 minuti in questa partita”.

Quando rientreranno Lobotka, Anguissa e Lozano?

“Lobotka lo portiamo a Roma, ma ha fatto ancora un po’ di allenamento personalizzato. È convocato e viene con noi, poi valuteremo le sue sensazioni. Lozano? Gli ho parlato stamattina, si sente meglio, è convinto di non essersi operato, Anguissa ha bisogno di questa settimana e poi capiremo”.

Quali sono le fonti misteriose per dimostrare chi è il Napoli in questo campionato?

“Valuto la squadra in generale a prescindere dai risultati. Sono convinto che i miei giocatori possano valutare la mia fiducia e tutta la stima che ho nei loro confronti. Non dobbiamo smettere di lottare, anche se arriva un momento difficile. Rimango fiducioso sulle nostre capacità. Dobbiamo restare agganciati alla possibilità di dare una felicità che poi non venga mai dimenticata dai nostri tifosi”.

Affrontate Maurizio Sarri, ha un peso particolare nella sfida di domani?

“Probabilmente ha un peso particolare perché Sarri ha fatto giocare la  squadra come nessuno, quelli che c’erano ora se lo ritrovano di fronte e il ricordo ritorna in superficie. Ma è un avversario, la Lazio gioca un buon calcio e il Napoli può andare a confrontarsi e mettere in difficoltà”.

Quanto è forte la voglia di entrare nella storia o c’è appagamento per l’obiettivo Champions centrato?

“Noi non abbiamo centrato proprio nulla. Restare agganciati nella posizione di vincere lo scudetto significa anche guardarsi le spalle. Se scendiamo da quel carro lì, poi bisogna stare attenti dietro. La strategia è sempre la stessa. Vogliamo vincere più partite possibili. L’appagamento non esiste, di cosa stiamo parlando. De Laurentiis ribalterebbe tutto se ci fosse davvero. Abbiamo tutti la stessa visione del nostro presidente”.